L’A.Ge e la riforma del secondo ciclo

Esaminata l’ultima versione pubblicata dello schema di Decreto di riforma del secondo ciclo, l’A.Ge. ritiene opportuno ribadire alcuni principi ed insistere sulla richiesta di alcuni emendamenti, che ritiene determinanti per salvaguardare e facilitare la “cooperazione tra genitori e scuola”.

La legge di riforma, infatti, sottolineando l’importanza della partecipazione delle famiglie alla vita della scuola, esordisce affermando che “Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in coerenza. “. Si conferma in questo modo la centralità del compito educativo, spettante alla famiglia, ribadito dalla Costituzione Italiana (art. 30) e confermato dalla concordanza delle opinioni scientifiche, che sottolineano l’importanza del ruolo che le famiglie sono chiamate a svolgere, non solo all’interno del nucleo familiare, ma anche in una rinnovata e sinergica azione in collaborazione con le istituzioni. Solo con un impegno forte dei genitori e degli insegnanti in un processo educativo continuo, facendo convergere sugli stessi obiettivi i diversi soggetti, possono porsi le condizioni utili a promuovere processi educativi di istruzione e di formazione.

 

1 – La prima attenzione dei genitori riguarda l’educazione della persona in tutte le sue dimensioni culturale, sociale, professionale, morale e religiosa. Per questo chiedono che i due sistemi, quello dei licei e quello dell’istruzione e della formazione professionale valorizzino entrambi la persona e la sua piena realizzazione, senza condizionarla alle esigenze del lavoro né a quelle del nozionismo fine a se stesso.

I genitori chiedono che sia confermata “il principio generale della libertà di scelta educativa delle famiglie” sia nei Licei che nelle istituzioni formative, per ogni “periodo didattico” del percorso di studi. Propongono quindi che all’articolo 1, comma 3 sia integrato nel seguente modo:

“Nel secondo ciclo del sistema educativo sono promossi, nel rispetto dell’identità di ciascuno e delle scelte educative delle famiglie, il conseguimento di una formazione spirituale e morale.”

Infatti “la scelta educativa delle famiglie e la cooperazione tra scuola e genitori”, sulla base della legge di riforma e della Costituzione, rientrano a pieno titolo tra “diritti sociali e civili” che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale con precise “norme generali” a cui devono attenersi Regioni, Enti Locali, forze sociali, istituzioni scolastiche e formative.

 

2 – C’è bisogno, poi, che il sistema educativo sia “a misura dei ragazzi”, che sia duttile nel definire percorsi formativi personalizzati, che integrino gli apprendimenti formali della scuola con quelli non – formali della famiglia e con le esperienze vissute nella comunità circostante.

Per questo si chiede di emendare l’articolo 3 comma 2 prevedendo le attività facoltative a partire dal primo biennio dei licei per complessive 330 ore nel quinquennio.

In questo modo si introducono nei piani di studio quelle attività che rendono la frequenza e lo studio più coinvolgenti per i ragazzi. La lotta alla dispersione e all’abbandono diventano più efficace nella misura in cui l’apprendimento si fa più “suggestivo”, gradito ed appagante.


3 – In modo analogo nell’articolo 18 comma a, si aggiunga:

“Al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi sono organizzati attraverso il piano dell’offerta formativa e tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie e degli studenti, attività ed insegnamenti facoltativi ed opzionali, la cui frequenza è gratuita per gli studenti”.

Il principio della “personalizzazione dei piani di studio attraverso attività opzionali e facoltative” rientra, infatti, tra i livelli essenziali dei percorsi da assicurare anche nel sistema di istruzione e formazione professionale.

 

4 – Si segnala, infine, la necessità che nei percorsi formativi articolo 17:

“l’orario complessivo annuale obbligatorio di almeno 990 ore annue sia articolato in attività e insegnamenti obbligatori, attività e insegnamenti obbligatori a scelta dello studente e attività e insegnamenti facoltativi”

Diversamente il sistema di istruzione e formazione professionale risulta più rigido di quello dei licei, quindi meno flessibile e rispondente alle attese di allievi e di genitori.


L’A.Ge. ribadisce che il rinnovamento del sistema educativo passa da un forte “partenariato tra genitori, insegnanti e dirigenti scolastici”, che va puntualmente definito in “livelli essenziali” chiari sia nei licei che nei percorsi di istruzione e formazione professionale. Le famiglie sono una risorsa per costruire qualità educativa e per recuperare alle istituzioni scolastiche e formative la considerazione ed il consenso sociale indispensabile al rinnovamento.