La Fism chiede provvedimenti a tutela dell’infanzia
La Federazione Italiana Scuole Materne (Fism) ha rilasciato, in occasione del 20° anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia che si celebrerà il 20 novembre prossimo, un comunicato nel quale “ricorda che i diritti dei bambini e dei ragazzi sono prioritari quando concorrono con i diritti di altri soggetti e rileva che alcuni diritti fondamentali stabiliti dalla Convenzione Onu sono ancora disattesi”.
In particolare, “la Fism fa presente che la parità di diritti per tutti i bambini nell’ambito della scuola è ancora lontana dall’ attuazione. Ne è conferma il taglio di 135 milioni di euro dei contributi statali, mai incrementati da otto anni, alle scuole paritarie, tra le quali ci sono, oltre alle 8mila scuole dell’infanzia Fism, le scuole dei comuni e di altri enti. Ciò mette in seria crisi il funzionamento stesso di un servizio pubblico essenziale alle famiglie“.
Inoltre, continua la nota della Federazione “il Piano nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, scaduto nel 2004, non è stato ancora rinnovato, nonostante l’urgenza di un approccio strutturato alle molteplici questioni di una società in continua trasformazione; ugualmente il Disegno di legge per l’istituzione del Garante nazionale dell’Infanzia è ancora fermo in Parlamento dopo l’approvazione di una mozione che stabilisce l’autonomia di questa nuova figura. Nel campo, poi, dei media il nuovo Codice media e minori attende ancora di essere varato, sebbene ne sia già stato formalmente istituito il relativo comitato di applicazione“.
La Fism si augura che questi temi siano posti all’attenzione dei lavori della prossima Conferenza nazionale dell’infanzia promossa dal Governo che si svolgerà a Napoli dal 18 al 20 novembre ed alla quale parteciperanno anche alcuni dirigenti nazionali della Fism. “Le scuole dell’infanzia della Fism – dichiara il segretario della Fism Luigi Morgano – confermano il loro impegno ad operare, in modo sempre più incisivo ed in collaborazione con i genitori, per una reale cultura dell’infanzia che esprima nel rispetto dei più piccoli il grado di civiltà del nostro Paese“.
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