La delega 0-6 anni/2: il peso non considerato delle scuole dell’infanzia paritarie

Da alcune voci raccolte in merito alla delega 0-6 anni, si ha l’impressione di una specie di emarginazione della scuola paritaria a gestione privata e di una eccessiva considerazione delle scuole dell’infanzia comunali.

A parte le valutazioni qualitative dei servizi delle scuole dell’infanzia (statali, paritarie comunali e paritarie private) dove indistintamente sono presenti esperienze di eccellenza ed esperienze di bassa qualità nell’uno e nell’altro campo (esempio, non tutte le comunali assicurano i livelli di qualità di Reggio Children), sembra non venga adeguatamente considerato il peso quantitativo delle tre tipologie delle scuole dell’infanzia.

Abbiamo voluto mettere a confronto, per la scuola dell’infanzia, gli indicatori delle statali, delle paritarie private e delle paritarie comunali. Questi i dati nazionali che rilevano chiaramente i pesi ben differenziati delle tre tipologie.

Delle 22.969 scuole dell’infanzia attive nel 2014-15, sono a gestione statale 13.467 (58,6%), a gestione paritarie private 7.927 (34,5%) e paritarie comunali 1.575 (6,9%).

Come si vede, le scuole paritarie a gestione privata, sono un terzo del totale, anche se per la peculiarità di gestione di molte piccole scuole, le paritarie private hanno una percentuale più bassa di bambini accolti, 28,3% (456.279 iscritti), mentre le statali ne accolgono il 63,3% (1.021.799 iscritti) e le comunali l’8,5% (137.027 iscritti).

Se il confronto si restringe alle due tipologie di scuole paritarie, private e comunali, il maggior peso è inequivocabilmente a favore delle prime: scuole private 83%, comunali 17%, bambini iscritti 77% nelle private e 23% nelle comunali.

Il maggior peso dovrebbe legittimare una maggiore considerazione. O no?

E non parliamo della scuola dell’infanzia statale che, da sola, copre quasi due terzi dell’intero settore della scuola pubblica.