La Cisl tira le orecchie al Tar

Sui nostri interrogativi circa il comportamento del Tar Lazio sull’applicazione della sentenza della Consulta per gli inserimenti “a pettine” nelle graduatorie ad esaurimento ci siamo accorti con piacere che non siamo soli.  

Infatti, proprio nelle ultime ore, anche il sindacato Cisl-scuola, con un proprio comunicato, si è posto le stesse domande: “Mentre sta prendendo corpo la prospettiva di una massiccia tornata di assunzioni, a cui guardano ovviamente con attenzione gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento – osserva il comunicato sindacale – sono in molti a chiedersi, e a chiederci: ma cosa aspetta il TAR Lazio a concludere con una sentenza l’iter processuale che aveva sospeso in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale?”

La Cisl-scuola dichiara esplicitamente di avere forti dubbi sull’opportunità dell’impiego del commissario ad acta: “Per quale ragione – si chiede il sindacato di Scrima – è necessario che un commissario ad acta continui a intimare l’attuazione di provvedimenti cautelari, quando il TAR potrebbe e dovrebbe chiudere il contenzioso – in atto ormai da anni – con una chiara pronuncia di merito?”.

La Cisl osserva che il TAR si è riunito in camera di consiglio oltre due mesi fa (esattamente il 3 marzo), ma nota che non si conosce se abbia assunto decisioni e quali.

Infine il sindacato dà l’affondo finale: “A ruota sorgono altre domande: a chi giova questa situazione di stallo? E perché nessuna delle parti in causa sollecita il giudice a rendere noto quanto ha sentenziato? Crediamo di intuire le ragioni, e le convenienze, dei ricorrenti. Non riusciamo a immaginare che ve ne siano per la controparte. Sicuramente non ne hanno, di convenienze, i tanti precari che attendono di sapere come queste decisioni influiranno sulla loro condizione e sulle loro attese.