Tuttoscuola: Turismo scolastico

Italia, una cultura da vivere

Italian in Italy organizza il 13 maggio prossimo, in collaborazione col Ministero delle Attività Produttive, il Convegno “ITALIA, UNA CULTURA DA VIVERE”- Abbattere le barriere per la diffusione del Sistema Italia, presso la “Casina del Cardinale Bessarione” in via di Porta San Sebastiano,8 in Roma. Il fine dell’iniziativa è monitorare la situazione dell’incoming del turismo di studio e stimolare un incremento delle presenze degli studenti stranieri (turisti culturali) in Italia.

Nel mondo esiste una consistente domanda di “italianità” ed esiste nel contempo un’ampia offerta potenziale in diversi ambiti che riguardano arti, mestieri, costumi, tradizioni, turismo in genere e vita sociale, che in senso antropologico è definita Cultura Italiana. E’ questo il motivo per cui Italian in Italy, Associazione nazionale di Lingua e Cultura Italiana, non accoglie solo scuole di Lingua Italiana ma anche scuole di turismo, moda, arti e mestieri.
Alla sempre crescente domanda di italianità occorre rispondere incrementando ed implementando le iniziative a favore della diffusione della Lingua e della Cultura Italiana e dello stile made in Italy.

Tali iniziative possono essere promosse attivando una profonda cooperazione tra i Consolati Italiani all’estero, gli Istituti Italiani di Cultura e le sedi dell’Associazione Dante Alighieri con le strutture capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale, come il circuito Italian in Italy, che opera sia in Italia che all’estero, nel campo della formazione altamente qualificata nell’ambito del turismo, della moda, della certificazione e della formazione degli insegnanti di italiano.

Tale convegno intende sollecitare le autorità a sostenere pienamente l’importanza, l’autorevolezza e il prestigio della lingua italiana all’interno di un ampio sistema di CULTURA ITALIA nelle opportune sedi istituzionali ed a riconoscere l’esistenza della industria della lingua italiana, supportando il prezioso e misconosciuto segmento del turismo culturale che è il TURISMO DI STUDIO.
Si sottolinea – afferma un comunicato dell’associazione – che la diffusione e promozione di tale tipologia di TURISMO, che coinvolge soggetti/turisti qualificati e qualificanti per lo scambio culturale ed economico con il paese d’origine, grava esclusivamente sulle capacità imprenditoriali dei direttori delle scuole italiane per stranieri e dei responsabili degli Istituti Universitari pubblici e privati, che da tanti anni hanno l’onore/onere di essere praticamente soli a gestire ed organizzare l’ incoming di studenti stranieri.

A chiunque si interessi di diffusione e promozione linguistica e turistica non possono certo essere sfuggite iniziative che nel corso degli anni si ripetono in altri Paesi, come – Francia e Gran Bretagna, ove tutte le guide turistiche hanno cura di riportare, a fianco di altre iniziative culturali, anche gli indirizzi delle scuole di formazione o che il Governo tedesco investa regolarmente ingenti somme nella creazione di “eventi” culturali e linguistici per stimolare nei giovani di altre nazioni il desiderio di studiare nell’idioma di Goethe come seconda o terza lingua.

La domanda che si pone Giuseppina Foti, presidente di “Italian in Italy” è: quanti di quei giapponesi (…ma anche coreani, cinesi, indiani ecc.), attualmente interessati alla Lingua e alla Cultura italiana, che visitando fiere sull’ educazione e la formazione nel mondo, si troveranno di fronte ad un vasto panorama di scuole spagnole e, contemporaneamente, ad un’offerta limitata di pochi istituti italiani, saranno gradualmente orientati a scegliere lo spagnolo invece dell’italiano come lingua della cultura e la Spagna invece dell’Italia come meta turistica?

Si calcola che, in Italia, gli istituti Universitari e le scuole specializzate nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri attraggono circa centomila studenti l’anno, per periodi che vanno da una settimana ad un anno, talora 2 anni.
“E’ per noi fonte di orgoglio – sostiene la Foti – affermare che chi viene in Italia come studente di Lingua e Cultura italiana, in almeno il 30% dei casi ritorna come turista nei 3-5 anni seguenti, spesso portando con sé altri membri dei gruppi parentali o amicali della nazione in cui vive ed innescando, quindi, un circolo virtuoso per l’economia italiana tutta”.

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