Istruzioni per l’uso – studenti della secondaria. Diritti e doveri

Con il ministro Fioroni, prima, e con il ministro Gelmini, poi, è stato dato particolare rilievo al merito e alle eccellenze conseguite negli apprendimenti e nelle varie prestazioni scolastiche degli studenti, con riconoscimenti, attestazioni, premi e lode. Sono state previste anche particolari agevolazioni per incentivare la partecipazione all’attività scolastica e il diritto allo studio.

Per gli studenti delle superiori un documento importante è la Carta dello Studente denominata “IoStudio” che permette di usufruire di una serie di agevolazioni sul territorio nazionale, quali l’accesso ai musei e ai siti archeologici, alle biblioteche, al cinema, al teatro, ai concerti, sconti sui libri extra scolastici, bonus per viaggi, e ad altre offerte consultabili sul portale dello studente www.istruzione.it/studenti.

Per gli studenti della scuola secondaria, sia di I grado (scuole medie) sia di II grado (istituti superiori) esiste ormai da un decennio una Regolamento che definisce diritti, doveri e regole di comportamento, definiti a suo tempo d’intesa anche con le rappresentanze studentesche.

Varato nel giugno del 1998 come regolamento governativo definito con Decreto Presidente della Repubblica n.249/1998, lo Statuto delle studentesse e degli studenti è il documento di riferimento fondamentale per ciascuno studente italiano di scuola secondaria. Lo Statuto, fortemente voluto dall’allora ministro Luigi Berlinguer, voleva essere una risposta concreta alle numerose manifestazioni studentesche che avevano caratterizzato gli anni ’90 ed effettivamente nel primo periodo successivo alla sua emanazione ha rivestito un ruolo importante all’interno del dialogo e della presa di coscienza tra studenti e istituzione scuola.

Esso consta di sei articoli in cui si tratta della vita della comunità scolastica con relativa descrizione di diritti e doveri; tra i diritti spiccano la valorizzazione della personalità dello studente, il diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, la trasparenza del sistema delle sanzioni e altro. A tale Regolamento devono riferirsi tutti i regolamenti di istituto delle scuole.

Lo Statuto è stato modificato con il DPR 21 novembre 2007, n. 235. In particolare sono state inserite nuove disposizioni relative agli interventi disciplinari verso gli studenti, che individuano tipi di sanzione e diritti di difesa da parte dello studente, sottolineando la funzione educativa delle sanzioni disciplinari che devono essere sempre “temporanee e ispirate, quanto possibile, alla riparazione del danno”. Il ministro Gelmini con una nota di approfondimento ha successivamente chiarito diversi aspetti dello Statuto modificato rilevando la funzione formativa delle nuove regole introdotte.

Per maggiore chiarezza, si riporta in sintesi una classificazione delle sanzioni disciplinari secondo un crescendo di gravità.

A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica – Si tratta di sanzioni che devono essere definite ed individuate dai singoli regolamenti d’istituto, insieme alle mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle ed alle procedure.

B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni – Questo tipo di sanzione viene adottata dal Consiglio di Classe ed è comminata soltanto in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri espressamente individuati dallo Statuto.

Durante il periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente nella comunità scolastica.

C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni – Questa sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni, entrambe necessarie: 1) devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana” (ad es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure deve esservi una concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento); 2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dallo Statuto. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove – in coordinamento con la famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria – un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.

D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico – L’irrogazione di questa sanzione da parte del Consiglio d’Istituto è prevista alle seguenti condizioni: 1) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale; 2) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico.

Con riferimento alle sanzioni di cui ai punti C e D, va evitato che l’applicazione di tali sanzioni possa determinare, quale effetto collaterale, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno scolastico.

E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi – Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni lì indicate, il Consiglio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi.

È importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B, C, D ed E possono essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente.

Lo Statuto, integrato e modificato nel 2007, ha inserito una disposizione che prevede in ciascuna scuola o istituto il Patto di corresponsabilità, consegnato all’atto dell’iscrizione e sottoscritto da genitori e studenti. Su specifico modello predisposto dal Miur, il Patto viene opportunamente adattato da ciascuna scuola. Con ciò non si attribuisce al patto la natura di uno strumento giuridico ma lo si connota di una valenza importante per quanto riguarda la gestione di eventuali fenomeni di grave indisciplina, violenza, bullismo o vandalismo. Nell’ambito di ciascun Consiglio di Istituto (in quanto organo che vede compresenti dirigente scolastico, docenti e genitori) si provvede a definire un modello di patto ma anche ad esprimere dove, come, quando e perché si attribuisce una sanzione e insieme il controllo della “giustizia” della sanzione stessa.