Investire, stabilizzare e valorizzare. La Cisl-scuola per superare l’emergenza

La Cisl-scuola ha accompagnato i dati di sintesi sui tagli di organico operati dal Miur per il triennio 2009-11 con una nota del suo segretario generale, Francesco Scrima, che ha parlato di pesantezza di tagli sia per i docenti che per il personale Ata che la scuola non riesce a reggere.

I tagli conseguenti alla manovra finanziaria del 2008, ricorda Scrima, hanno reso più gravose le condizioni di lavoro del personale, hanno determinato una vera e propria emergenza occupazionale, rendendo indispensabili le misure cosiddette “salva precari”, hanno condizionato in negativo i pur necessari processi di riforma della secondaria  e hanno messo in crisi, nella primaria, assetti consolidati e collaudati della didattica, fondamento di buone performance riconosciute anche in ambito internazionale.

Come uscire da questa situazione di vera emergenza educativa? Scrima, dopo aver dichiarato che alla scuola dovrà essere dato quanto prima, il segnale di un deciso cambiamento di rotta per evitare che chi ci lavora non continui a farlo in un clima di preoccupazione e disagio, individua tre priorità di intervento:

Investire sulla scuola, perché di questo ha bisogno il Paese per darsi prospettive di ripresa e di crescita: e la stabilità degli organici, da anni costantemente negata, è la prima garanzia che va data per rendere credibile l’impegno a sostenere e accrescere la qualità del nostro sistema di istruzione.

Stabilizzare il lavoro: ci sono margini per recuperare occasioni di lavoro, ce ne sono per renderlo stabile, riducendo al minimo indispensabile l’area del lavoro precario, puntando a coprire con personale di ruolo, come chiediamo da tempo, tutti i posti vacanti e disponibili.

Valorizzare il lavoro: è un dovere verso una categoria le cui retribuzioni sono da tutti riconosciute come inadeguate e alla quale vanno assicurate vere opportunità di crescita professionale, su cui è indispensabile aprire un serio e approfondito confronto.