Infanzia: 30 anni per assorbire tutti i precari

Se per assorbire 67.000 docenti di scuola primaria iscritti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento ci vorranno quasi dieci anni, cosa succederà per la scuola dell’infanzia – un settore con molti meno posti in organico – che nel 2010 aveva un numero addirittura maggiore (oltre 72.000 unità) di iscritti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento?

Anche qui occorre stimare in modo attendibile il numero di posti che prossimamente si libereranno per pensionamento del personale docente, tenendo conto che questo settore scolastico, data la sua ridotta dimensione (il suo organico è circa un terzo di quello della scuola primaria), dispone di una quantità minore di posti che possono rendersi disponibili per pensionamento.

Nell’ultimo quinquennio i pensionamenti nella scuola dell’infanzia statale sono stati complessivamente poco più di 13mila (13.094) con punte comprese tra i 1.944 del 2008-09 e i 3.838 dell’anno scolastico precedente.

Ogni anno, dunque, hanno lasciato il servizio nella scuola dell’infanzia con varie motivazioni in media 2.600 insegnanti; si può stimare che questa tendenza di circa 2.600 posti lasciati annualmente liberi varrà anche per i prossimi anni, considerato l’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia a 65 anni in un settore fortemente femminilizzato (99%), ancor più della scuola primaria. 

Anche in questo settore si possono fare i conti sui tempi di assorbimento di tutti i 72.000 iscritti nelle graduatorie ad esaurimento: ci vorranno tra i 28 e i 30 anni, sempre che i posti che si rendono vacanti per pensionamento coincidano con il numero di iscritti in graduatoria per la stessa provincia e che nel frattempo non vengano banditi, come sarebbe logico, nuovi concorsi con diritto di utilizzare il 50% dei posti vacanti.

Bisogna insomma che si svuoti tutta la scuola statale dell’infanzia per far posto agli iscritti nelle graduatorie e non basterà.

Se nel frattempo verranno banditi i concorsi che, per legge, si prenderanno la metà dei posti disponibili, per svuotare completamente le graduatorie ad esaurimento ci vorrà un tempo doppio: dai 56 ai 60 anni almeno (per chi sopravvive).