
In settimana la legge di riforma e poi la corsa per far partire lanno scolastico
Dopo avere respinto in Commissione Cultura gli emendamenti presentati dall’opposizione, la Camera, dunque, da martedì 7 luglio si prepara al varo finale della legge sulla Buona Scuola, mentre fuori, davanti a Montecitorio, i cinque sindacati rappresentativi e i sindacati minori annunciano manifestazioni di protesta.
Quasi come gli “ultimi giapponesi”, sanno bene che la loro, con la categoria in ferie e con gli studenti in vacanza, sarà soltanto una semplice testimonianza, ma il messaggio che si preparano a lanciare non sarà soltanto simbolico, visto che in preparazione della manifestazione vi sono stati annunci bellicosi di guerra senza quartiere alla ripresa delle lezioni a settembre.
E si può facilmente prevedere che l’apertura del prossimo anno scolastico non sarà certamente tranquilla, dentro e fuori dalle scuole.
Dentro le scuole ci saranno le difficoltà di assestamento del personale scolastico con nomine ritardate più del solito a causa dell’approvazione ritardata della legge. Fuori, nelle piazze, il movimento sindacale si salderà con il movimento degli studenti, annunciando un autunno di fuoco.
Mentre il ministro dell’istruzione Giannini sembra ostentare sicurezza e soddisfazione per l’approvazione della legge, il sottosegretario Faraone cerca di correre ai ripari stendendo una mano verso gli studenti per cercare aperture collaborative.
Intanto a viale Trastevere ci si prepara per far partire al meglio l’anno, a cominciare dalle nomine in ruolo, secondo le vecchie regole, di 36.627 docenti, presi per metà dalle GAE e per metà dalle graduatorie dei concorsi.
Poi partirà il piano straordinario di assunzioni che, a quanto sembra di capire, non basterà a fermare la protesta in un autunno che si annuncia più caldo di questi giorni di torrida estate.
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