In India arriva l’obbligo scolastico…

È una notizia che, in pieno terzo millennio, forse può stupire: in India il parlamento ha approvato una legge che introduce l’obbligo scolastico per i minori dai 6 ai 14 anni.

La legge va a rinforzare un emendamento costituzionale già in vigore ma mai messo in pratica.

La legge, che prevede l’istruzione gratuita, dovrà essere approvata e promulgata dalla presidente della federazione indiana Pratibha Patil.

Gli stati indiani dovranno ora provvedere all’individuazione di aree dove costruire nuove scuole per raggiungere tutti i villaggi.

La legge prevede, tra l’altro, anche l’accoglienza dei bambini disabili, la cui educazione in India attualmente viene demandata alle organizzazioni di volontariato prevalentemente di carattere religioso. Per questi bambini disabili sono previste quote riservate.

La nuova legge, però, non prevede sanzioni per i genitori che non mandano i figli a scuola, esponendo, quindi, l’obbligo ad essere più facilmente evaso.

Molti osservatori, a quanto sembra, sono tuttavia critici sull’attuazione della legge e temono che si tratti dell’ennesimo spot governativo, soprattutto per la mancanza di una rete infrastrutturale sociale e di assistenza verso i minori e le famiglie.

Vi è inoltre la preoccupazione che, essendo demandata l’applicazione ai singoli stati, la legge produca forti diseguaglianze.

Nel testo della legge non viene comunque eliminata la possibilità delle scuole pubbliche, soprattutto

indirizzate a minoranze, a tenere una quota di posti riservati per gli appartenenti a gruppi etnici, religiosi o a caste basse.