In Germania si dimette la ministra ‘copiona’

”L’istituzione non può essere danneggiata”. Dopo il clamore suscitato martedì scorso dalla notizia della cancellazione del suo titolo di dottorato per plagio, la ministra tedesca dell’Istruzione e della Ricerca Annette Schavan ha ceduto alla pressione della stampa e delle opposizioni e ha deciso di presentare le sue dimissioni dall’incarico, che ricopriva da sette anni.

”Non ho nè copiato, nè imbrogliato con la mia tesi di dottorato”, ha detto, e ”farò ricorso” contro la decisione dell’università di Duesseldorf, il cui consiglio scientifico quattro giorni fa aveva votato per la cancellazione del titolo da lei ottenuto a 25 anni nel 1980. Sembra che la Schavan in alcuni passaggi della sua tesi abbia omesso di indicare la fonte di alcune delle argomentazioni ivi sviluppate. Le accuse di plagio erano finite su internet.

La vicenda è simile a quella che nel 2011 costò il posto al suo ex collega Karl-Theodor zu Guttenberg, allora ministro della Difesa (il cui comportamento fu definito in quella occasione dalla stessa Schavan ‘vergognoso’).

Il partito cristiano democratico, a pochi mesi dalle prossime elezioni federali, in calendario il 22 settembre, ha preso atto delle dimissioni della Shavan senza troppo insistere perché le ritirasse: la vicenda di una ministra dell’Istruzione ‘copiona’ avrebbe offerto il fianco alle critiche degli avversari politici e avrebbe pesato negativamente sulle decisioni degli elettori incerti. Un rischio che il partito di Angela Merkel non può permettersi di correre.