Immissioni in ruolo, la Cisl passa all’incasso

Le reazioni del giorno dopo alla decisione del Consiglio dei Ministri che ha disposto una consistente quota di immissioni in ruolo di docenti e di personale Ata registrano commenti, apprezzamenti e dubbi di vario genere sia sulla effettiva portata della decisione (quantità e tempi) sia sull’attribuzione dei meriti di chi l’ha ottenuta.

La Cisl-scuola, che insieme agli altri sindacati del settore (esclusa la Cgil-scuola che oggi sciopera chiedendo anche quegli stessi risultati ottenuti ieri) ha “contrattato” quella decisione con il governo, ora, per voce del suo segretario generale, Francesco Scrima, passa, come si suol dire, all’incasso.

In un comunicato stampa Scrima dichiara “Le assunzioni in ruolo saranno 65.000 e si faranno tutte subito. Nessuna “spalmatura” su un triennio, tanto che lo stesso comunicato stampa del ministro afferma che è stato varato “un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA, su tutti i posti disponibili e vacanti in ciascun anno”. È un risultato che chiunque sia dotato di buon senso può valutare nella sua portata”.

Dopo la precisazione sui contenuti della decisione governativa, Scrima aggiunge alcune considerazioni sulle modalità che hanno consentito il conseguimento del risultato.

“Del resto se ne rende perfettamente conto chi, non avendo avuto alcun ruolo nell’azione di confronto condotta dalla CISL, UIL, SNALS e GILDA, vorrebbe ora intestarsi il risultato presentandolo come “effetto preventivo” di uno sciopero non ancora effettuato.

Ancora una volta il nostro modo di fare sindacato, rivendicando spazi di confronto e negoziato puntando su obiettivi chiari e credibili, produce concreti risultati, che tutti potranno valutare.

Sono i risultati a contare, non i proclami più o meno velleitari che non costano nulla e non producono nulla. Questo i lavoratori lo sanno”.