Il dialetto nei programmi dei tecnici preoccupa il PD

Richiesta l'audizione del ministro Gelmini al Senato

Non si sono ancora spenti gli echi sull’inserimento dei dialetti e della cultura locale per i programmi dei nuovi istituti tecnici.

Le schede delle linee guida provvisorie, rese pubbliche sul sito dell’Ansas (www.indire. It) e aperte al confronto e all’integrazione, contengono, come è noto notevoli aperture ai rapporti della lingua italiana con i dialetti e, unitamente al rapporto con la cultura locale, dovrebbero costituire elemento di sostegno anche alla mobilità di studio e di lavoro.

Il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione al Senato, Antonio Rusconi, ha chiesto, in proposito, una immediata audizione del ministro dell’Istruzione.

Indubbiamente, precisa Rusconi, “c’è grande interesse per la cultura dialettale e personalmente sono uno studioso di Carlo Porta, ma i testi universitari ci dicono che gli studenti italiani conoscono, molte volte, in modo sommario la grammatica italiana e, soprattutto, fanno un uso un po’ infelice del modo congiuntivo“.

Venga allora il ministro in Commissione a spiegarci come mai il mondo produttivo ci chiede una maggior conoscenza della lingue straniere ma i gruppi di studio del suo ministero suggeriscono i dialetti. Forse non ha chiaro Gelmini come si svolgono i colloqui di lavoro nei mercati internazionali?”.