Graduatorie, privacy e trasparenza, ecco il dilemma

Incontro il 26 luglio a Roma al Ministero sul tema della privacy e delle trasparenza nei concorsi e nelle relative graduatorie pubbliche. L’incontro era stato sollecitato dai sindacati scuola, dopo la pubblicazione delle graduatorie permanenti prive di alcuni dati, come ad esempio il diritto alla riserva o alla precedenza nella scelta della sede. Le graduatorie servono per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato e coinvolgono migliaia di persone. “Si capisce perciò che la partita in gioco è molto importante per i destini di moltissimi precari” – sostengono al sindacato .

Il Ministero da parte sua rimanda al Garante della Privacy l’obbligo di imporre la pubblicazione delle graduatorie senza riferimenti ad alcuni dati personali degli aspiranti.

Questione spinosa in sintesi con il Ministero che ha convenuto con i sindacati sulla necessità che la trasparenza è necessaria per garantire i diritti di tutti anche se si è detto impossibilitato ad accogliere le richieste proprio in considerazione dell’orientamento espresso dall’Ufficio del Garante.

In pratica dalle graduatorie, così come sono state formulate, non è possibile desumere le situazioni personali (lavoratori diversamente abili, beneficiari della legge sulle categorie protette, precedenza per numero di figli) che danno diritto alla riserva dei posti o alla precedenza.