Gilda insegnanti: più trasparenza sui questionari

”Le risposte ai questionari on line sul piano ‘La buona scuola’ devono essere rese pubbliche, non possono restare nelle segrete stanze del presidente del Consiglio e del Miur. Se il governo non rispetta il principio di trasparenza, tanto declamato da Renzi sin dall’inizio del suo insediamento a Palazzo Chigi, la consultazione telematica rischia di diventare una farsa”. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

”Manca chiarezza sul numero di visite al sito predisposto dal governo e di questionari compilati perché non ci sono dati ufficiali messi nero su bianco. Le uniche cifre disponibili sono quelle comunicate da Renzi nei suoi video e dal ministro Giannini durante le interviste. Secondo fonti giornalistiche – prosegue Di Meglio – i questionari compilati sarebbero circa 3mila, praticamente un flop se si considera che i cittadini potenzialmente interessati al piano del governo sarebbero 8 milioni tra insegnanti, famiglie e alunni”.

Per la verità la cifra di 8 milioni appare riduttiva, considerando che il documento ‘La Buona Scuola’ è rivolto a tutti i cittadini, non solo alle categorie più direttamente interessate, mentre la cifra dei tremila questionari compilati (ma il Ministero precisa a Tuttoscuola che la cifra esatta è trentamila) andrebbe valutata alla luce del fatto che coloro che si sono registrati sull’apposito sito possono correggere o integrare le risposte date fino al 15 novembre. Molti, quindi, potrebbero aver compilato solo parzialmente il questionario, e non risultare nella statistica. Un’ipotesi confortata dal fatto che i contatti con il sito erano arrivati ieri a 360.000 (cifra fornita dal ministro Giannini). Il Miur comunque, a nostro avviso, avrebbe interesse a dare tutte le informazioni disponibili in merito, anche per stimolare la partecipazione.