Giannini: Trattenimento in servizio per docenti, massimo fino a 66 anni di età

Dovrà essere considerata, con particolare attenzione, la capienza della classe di concorso, posto o profilo di appartenenza, non solo per evitare esuberi, ma anche nell’ottica di non vanificare le aspettative occupazionali del personale precario“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, durante il question time alla Camera, relativamente ai criteri di valutazione delle istanze di permanenza in servizio del personale della scuola per il quale la normativa consente di trattenere in servizio coloro che non hanno raggiunto il minimo dell’età pensionabile, cioè che non sono in possesso di 20 anni di anzianità contributiva entro il 31 agosto di ogni anno.

Devono essere collocati a riposo, ha spiegato Giannini “coloro che hanno 65 anni di età e 40 di contribuzione al 31 dicembre del 2011” e coloro compiono “66 anni di età e 3 mesi al 31 agosto 2014, indipendentemente dall’anzianità di servizio“.

A proposito delle proroghe, “dovranno essere accordate, per un anno o per due anni senza che si superi i 67 anni di età e per una sola volta, solo in presenza di fondate motivazioni come la continuità scolastica, valutando l’esperienza professionale acquista in specifici ambiti e privilegiando chi ha una anzianità di servizio inferire a 35 anni“.

Nell’interrogazione si è fatto riferimento alla situazione della regione Lazio, per l’anno scolastico 2014/2015: “Sono stati disposti 56 trattenimenti – ha detto – quindi in sensibile decremento rispetto all’anno scolastico precedente“. Per concludere “posso comunicare che è già stato avviato un monitoraggio presso le direzioni regionali per verificare il rispetto delle disposizioni sopra descritte al fine di assicurarne la corretta applicazione“.