Giannini: ecco la mia scuola

Meno compiti e più apprendimento“, ovvero “fare meno cose ma bene” E’ una delle 1.800 proposte lanciate attraverso la consultazione on line su ‘La Buona scuola’, partita il 15 settembre.

Una consultazione, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini in una articolata dichiarazione rilasciata all’Adnkronos, che “si sta rivelando un bell’esercizio democratico e di riflessione sui temi dell’istruzione. Non penso solo ai numeri ma alla qualità della risposta. Abbiamo consegnato agli italiani un documento di oltre cento pagine su cui riflettere. Abbiamo annunciato un piano di assunzioni che ci servirà per avere tutti i docenti di cui abbiamo bisogno“.

E poi “Vogliamo più musica, Storia dell’Arte, laboratori rinnovati nella concezione e nel loro utilizzo, vogliamo dare ai ragazzi le competenze di cui hanno bisogno. Abbiamo chiesto al paese di aiutarci a migliorare il documento ‘La Buona Scuola’ e l’Italia lo sta facendo. Fino a ora sono state oltre 1.800 le proposte formulate, 1.122 dibattiti organizzati dal territorio e oltre 40 tappe del tour ‘ufficiale’ del Miur, quasi 100.000 partecipanti alle attività online, più di 800.000 contatti sul sito labuonascuola.gov.it e quasi 6 milioni le pagine visualizzate”.

La proposta che sta in cima alla ‘classifica’ delle priorità, prosegue il ministro, “attualmente riguarda la possibilità di inserire un pedagogista e un educatore in ogni scuola. Specialisti che assistano studenti e famiglie nelle situazioni difficili. Un supporto anche per i prof, per sostenerli ad affrontare al meglio le problematiche più complesse che incontrano ogni giorno”.

Molto diffusa è anche la richiesta della detraibilità dei costi sostenuti dalle famiglie per le scuole.

Numerose anche le proposte per il rafforzamento della storia dell’arte, “dall’arte in lingua inglese alle agevolazioni economiche per poter visitare i musei. In questa stanza intervengono tanti studenti e docenti che chiedono risvolti anche pratici dal momento che si pensa a mettere mano alla Storia dell’Arte.O arte a km 0 ovvero dare più spazio alla Storia dell’Arte, fino ad adesso un po’ maltrattata, andando alla scoperta dell’Italia. Senza spostarsi troppo, si può imparare a conoscere e valorizzare ciò che si ha attorno”.

C’è poi la proposta di “creare una rete unica per tutte le scuole, come succede per il gas o l’acqua sfruttando il sistema Byod  (bring your own device) che prevede che prof e studenti portino il proprio tablet a scuola. La connessione sarebbe veloce e sicura, e per ottenerla si propone di utilizzare contratti a livello globale, con la partecipazione delle maggiori compagnie telefoniche. Insomma, una sorta di cloud scolastico”.

Infine, conclude il ministro, “si chiede di introdurre Diritto ed economia fin dalle superiori, anche utilizzando contenuti digitali ed esperienze sul campo. Questo, per preparare al meglio i ragazzi a essere onesti e responsabili cittadini del domani. E ancora, lavorare a progetti, unendo il divertimento anche alla formazione di un’impresa. Utilizzando i fondi pubblici e privati disponibili, i ragazzi potrebbero diventare veri e propri project manager. Ma anche stage in azienda per combattere la dispersione scolastica. La Formazione professionale deve essere una opportunità per tutti gli studenti italiani, in tutte le regioni”.