Germani (Anquap): Riforma della scuola positiva, ma ci sono criticità

Il nostro giudizio è positivo con delle criticità“. Giorgio Germani, presidente dell’associazione nazionale quadri delle Amministrazioni pubbliche (Anquap), in un’intevista rilasciata all’agenzia di stampa Askanews, ha sintetizzato così il suo giudizio sulla riforma della scuola.

Abbiamo seguito tutto il percorso fin dall’uscita del documento governativo sulla “Buona Scuola, nel settembre 2014, la legge di stabilità per il 2015 che ha messo le risorse e il percorso parlamentare che ha portato al testo. Il nostro giudizio, in assoluto, è positivo con delle criticità. Positivo – ha spiegato Germani – perché rilancia l’autonomia delle scuole pur non cambiando il quadro normativo di riferimento“. Un giudizio positivo, ha aggiunto, perché “investe sui docenti, modificando il quadro giuridico e dando loro delle risorse, a cominciare dai famosi 500 euro per l’aggiornamento anche se poi ci sono 200 milioni per la valorizzazione del merito“.

Il giudizio di Germani è condizionato anche dal fatto che “s’investe sugli alunni con il nuovo curriculum degli studenti, gli insegnamenti opzionali e l’alternanza scuola-lavoro che è la vera scommessa innovativa con uno stanziamento di 100 milioni. Forse – ha precisato il presidente dell’Anquap – non saranno sufficienti ma è un primo passo importante“. Inoltre, “ci saranno nuovi finanziamento con una tempistica e delle regole più importanti“.

Germani ha poi posto l’accento sulle criticità della riforma che “sono di tipo istituzionale e professionale“.

Per quello che riguarda il primo aspetto “queste riguardano il fatto che si continua a non voler riformare gli organi collegiali che risalgono al lontano 1974. Sono organi pletorici, in parte inconcludenti e anche poco frequentati. Su questo punto riteniamo che si debba intervenire con una riforma radicale“.

Poi, ha sottolineato Germani, c’è la questione dei “rapporti con gli enti territoriali che non vengono affrontati e che in qui anni si sono fatti difficili perché i Comuni non hanno più soldi e non riescono a onorare i loro compiti, previsti da un legge del 1996. Ancora peggiore è la situazione delle Province che sono entrate in un cono d’ombra tra la riforma Delrio e il rischio di essere abrogate come previsto dalla riforma costituzionale“.

Questo vicenda delle Province, ha proseguito il presidente Anquap, “impatta sulle scuole superiori“.

A questo punto c’è una parte della riforma che va affrontata e che riguarda i decreti delegati. “Guardiamo con attenzione al nuovo Testo unico. L’attuale T.U. risale al 1994, tutto quello che si potrà semplificare e razionalizzare col nuovo Testo unico lo guardiamo con grande attenzione”.

Altra cosa interessante è il collegamento per la scuola da 0 a 6 anni. “Creare un collegamento per questa fascia d’età è positivo“.

Germani ha comunque assicurato che il contributo dell’associazione sarà propositivo e “non ideologico e pregiudiziale“.