Gelmini sulle Ssis: "Due anni in più di studio senza alcun vantaggio reale"

Nuova intervista al ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini a Mario Reggio de La Repubblica (“Ora stop all’ingresso dei precari ma il tempo pieno sarà salvato”), all’indomani dell’annuncio delle 32.000 assunzioni per la scuola, definite come un “impegno morale” dalla parlamentare bresciana.

Il ministro ha confermato i contenuti della precedente intervista rilasciata al Sole 24 Ore: la ricerca di soluzioni condivise; la fine della creazione di illusioni per i precari, le cui graduatorie sono inesauribili; il rispetto dei vincoli di spesa.

Sul tempo pieno, rispondendo indirettamente alle accuse di Mariangela Bastico del Pd, la Gelmini ha dichiarato che “non sarà toccato”.

Ad essere rivisto sarà, con ogni probabilità, il “monte ore d’insegnamento che in una parte delle superiori è eccessivo”. Si ridurranno quindi le ore e si riformulerà la programmazione della didattica.

Il passo più significativo dell’intervista è però rivolto alle Ssis (scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, organizzate a pagamento dalle università), rispetto alle quali il ministro aveva già avuto in precedenza un atteggiamento critico. Ora le definisce “un vero e proprio scandalo, si chiedono ai laureati due anni in più di studio senza alcun vantaggio reale. È drammatico ma le cose stanno proprio così”.