Galletti, vergognoso non mettere in sicurezza le scuole

Prima di tutto come rappresentante dello Stato, penso che uno Stato si debba vergognare quando succedono queste cose, ed è una cosa pericolosissima perchè si rompe il patto di fiducia con i cittadini“. Così il Sottosegretario all’Istruzione Gian Luca Galletti, ospite di Uno Mattina, ha commentato dichiarazioni della mamma di Vito Scafidi, il giovane studente morto nel 2008 nel crollo del liceo Darwin.

Galletti, che ha quattro figli, ha così proseguito:   “Noi genitori, quando mandiamo i figli a scuola ci sentiamo tranquilli, arriviamo al punto che siamo più tranquilli quando i nostri bambini sono a scuola piuttosto che a casa. Con questi tremendi episodi noi rischiamo di rompere questo patto fiduciario. Ma non basta vergognarsi se poi – ha aggiunto Galletti – non si mettono in piedi azioni per vedere di recuperare un passato molto pesante, perchè oggi l’edilizia scolastica, come quella degli edifici pubblici, delle strade e l’edilizia delle città in generale è molto deteriorata. Ecco perchè noi abbiamo messo in cima alle priorità del Miur l’edilizia scolastica. Con i 450 milioni del Decreto del Fare, ma ce ne sono altri 800 circa nel Decreto Scuola, attraverso la possibilità delle Regioni di accendere mutui totalmente pagati dallo Stato per trent’anni. Adesso, trovate le risorse il problema non è ancora risolto, intanto perchè bisogna trovarne delle altre, ma il problema è soprattutto – ha concluso Galletti – come spendere quelle risorse”.

A questo proposito serve prima di tutto  “velocizzate le procedure“. Un esempio positivo lo si è avuto nel caso del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, “dove nell’estate successiva sono state costruite 58 nuove scuole, secondo criteri antisismici, dando poteri straordinari ai Sindaci e ai Presidenti di provincia”.

Ora “sui primi 150 milioni stanziati per l’edilizia scolastica” – spiega Galletti – “abbiamo provato a fare la stessa cosa, con tempi strettissimi: partendo dallo scorso agosto riusciremo, entro il 28 febbraio, ad appaltare i lavori. Entro il 28 febbraio tutte le Regioni, meno la Puglia e la Campania, perchè hanno avuto ricorsi sull’assegnazione dei fondi, appalteranno i fondi pena la perdita delle risorse”.

Questo modello “lo replicheremo anche in altre occasioni – conclude il Sottosegretario – perché  è un modello che funziona“.