Ddl scuola, Civati prova la strada del referendum abrogativo

Non abbiamo potuto iniziare prima perché attendevamo la riforma della scuola, come ci era stato da più parti chiesto e suggerito. Ma ora abbiamo pochi giorni. Questa settimana, infatti, dobbiamo presentarli in Corte di Cassazione per avviare il percorso. Il lungo e faticoso percorso che, chiudendo la raccolta delle 500.000 firme il 30 settembre, ci potrà portare a votare nella primavera 2016. Mancando questo obiettivo e questa tempistica i referendum rischiano seriamente di perdersi“. E’ quanto scrive sul suo blog Beppe Civati, in un post in cui annuncia l’avvio della raccolta firme per i referendum anche su Italicum, scuola e Jobs act.

Il voto nel 2017, che alcuni ci hanno prospettato anche con insistenza, che si renderebbe necessario se entro il 30 settembre le firme necessarie non fossero raccolte, sarebbe a forte rischio in caso di fine anticipata della legislature e in ogni caso farebbe sì che questi brutti provvedimenti dispiegassero e consolidassero i propri effetti sulla pelle dei cittadini. Quei cittadini che noi vogliamo si pronuncino direttamente su questioni mai sottoposte loro, in nessun programma elettorale (neppure di quelle primarie da cui – caso unico al mondo – è direttamente nato un governo, senza passare attraverso elezioni vere e proprie). Attendiamo tutti i riscontri possibili. Siamo pronti a partire“, assicura l’ex Pd.