Ddl: da lunedì si vota, ecco le possibili modifiche

Si è conclusa in commissione Istruzione al Senato l’illustrazione degli emendamenti al ddl Scuola. Ora, per l’inizio delle votazioni atteso per lunedì dalle 14, la VII commissione Istruzione attende il parere della V commissione, Bilancio, che oggi pomeriggio (compatibilmente con i problemi del suo presidente Azzollini) dovrebbe votare il parere al testo del ddl Scuola e che si sarebbe impegnata a far arrivare il parere almeno su una prima parte dei 2.200 emendamenti entro domani sera.

Intanto, come riferisce l’agenzia Public Policy, continua la riflessione e la mediazione tra i gruppi (in primis tra maggioranza e minoranza del Pd) sulle possibili modifiche. Ecco le ipotesi al vaglio.

Chiamata diretta insegnanti: se l’iter parlamentare del ddl dovesse andare troppo per le lunghe, i relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap) presenteranno un emendamento per rimandare al prossimo anno la possibilità per i presidi di chiamata diretta degli insegnanti.

Incarico presidi: il dirigente scolastico potrà rimanere in una stessa scuola per un triennio, rinnovabile una sola volta per altri tre anni.

Tetto a school bonus: potrebbe essere introdotto un limite massimo alle erogazioni liberali alle scuole su cui fruire dello sgravio fiscale. Il tetto sarebbe di 5mila euro annui per le persone fisiche e di 50mila euro annui per le imprese.

Assunzioni: potrebbe essere prevista una quota di riserva, fino al 40%, per i precari che hanno raggiunto i 36 mesi di servizio con contratti a tempo determinato. Ancora in piedi l’ipotesi di prevedere un nuovo piano pluriennale di assunzioni per il prossimo anno per esami e titoli.

Comitato valutazione insegnanti: la composizione del comitato di valutazione degli insegnanti potrebbe cambiare limitando la presenza di rappresentanti di genitori e studenti.

Tetto ad alunni per classe: verrebbe introdotto un tetto massimo di 25 alunni dalle primarie alle superiori; questo intervento costerebbe 456 milioni di euro.

Valutazione del preside: tra i parametri valutativi entrerebbero il successo formativo degli studenti e il lavoro collegiale del corpo docenti.

Ambiti territoriali: potrebbero essere stabiliti ambiti territoriali limitati per l’incarico dei docenti, dal secondo anno di assunzione in poi.

Più collegialità in offerta formativa: nella formulazione del piano dell’offerta formativa il dirigente sarebbe affiancato dal collegio docenti e dal consiglio d’istituto.