Confluenze. Una canalizzazione obbligata, salvo deroghe

In attesa di conoscere i testi ufficiali dei regolamenti di riforma della scuola secondaria, approvati la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, sono già numerose le domande che si pongono gli istituti pressati dalle imminenti scadenze delle iscrizioni di fine marzo e dalla predisposizione del prossimo anno scolastico.

Tra le domande che premono sembra esserci quella delle confluenze, cioè del passaggio dal vecchio ordinamento (costituito da centinaia di sperimentazioni) al nuovo, essenzializzato e fortemente ridimensionato.

Le tabelle di confluenze, pubblicate sul sito del Miur (www.istruzione.it), rispondono solo in parte agli interrogativi delle scuole, perché eventuali deroghe o precisazioni sono contenute nei testi (ancora top secret) dei regolamenti.

Una deroga quasi certa, dovrebbe riguardare gli istituti d’arte che normalmente devono confluire nei nuovi licei artistici; per essi, infatti, è prevista, a quanto sembra, la facoltà di chiedere all’USR competenze il passaggio agli istituti professionali per l’industria e l’artigianato.

Analogamente sembra che i percorsi sperimentali all’interno dei licei possano chiedere agli USR di confluire in licei diversi da quelli previsti per loro dalla tabella di confluenza.

Questi ed altri cambiamenti di confluenza dovranno avere necessariamente l’ok delle Regioni che, come si sa, hanno competenza in materia di programmazione dell’offerta formativa e di definizione della rete scolastica. Anche per questo le procedure autorizzative non saranno certamente semplici e brevi.

Una cosa, comunque, sembra ormai certa, proprio per il fatto che sono previste alcune circostanziate deroghe: le confluenze sono obbligate e, quindi, non dovrebbe essere consentita una nuova opzione per qualche indirizzo di maggior gradimento diverso da quello obbligato.