Concorso DS, soccorso istruttorio: una mancanza di trasparenza che irrita molti candidati

Centinaia (o forse migliaia) di candidati del concorso DS hanno ricevuto in questi giorni dal Ministero dell’Istruzione e del merito l’invito a pagare 15 euro entro il prossimo 14 maggio, come causale di soccorso istruttorio. Si tratta di una causale pressoché sconosciuta, quella del soccorso istruttorio, che non solo ha sorpreso non poco i destinatari, ma che ha generato soprattutto irritazione per la totale mancanza di trasparenza da parte dell’Amministrazione.

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Il semplice rinvio alla generica indicazione della causale sconosciuta manca completamente di trasparenza e indicazione dell’errore formale che sarebbe stato riscontrato nella domanda di partecipazione al concorso.

Il soccorso istruttorio in materia di concorsi pubblici è previsto genericamente dall’art.101 del D.Lgs. 36/2023 (Codice dei contratti pubblici), e, secondo l’interpretazione di esperti del settore, può essere utilizzato in poche ipotesi, come ad esempio:

  • discordanza tra informazioni dichiarate, come nel caso in cui sia indicato un voto di laurea pari a 100 e poi un voto di laurea pari a 110;
  • piccole incompletezze, magari legate alla scarsa chiarezza del bando, come nel caso in cui sia stata omessa l’indicazione del punteggio conseguito per un master a fronte di un bando che richiedeva solo di indicare l’eventuale conseguimento del master e non anche del relativo punteggio.

Probabilmente i candidati che hanno ricevuto quell’avviso di pagamento hanno riportato nella domanda di partecipazione alcune incongruenze per le quali il sistema, prima di procedere alla correzione, richiede il pagamento per il soccorso intervenuto, senza richiedere integrazioni documentali o correzioni.

Se è stata riscontrata una discrasia formale che di fatto non costituisce elemento di irregolarità da sanare, per quale ragione nel momento in cui è stata rilevata non è stata anche ripresa e riportata in chiaro nell’avviso della sanzione?

Sarebbe bastato poco per il diligente funzionario che l’ha rilevata riportarla anche nell’avviso.

È una questione di doverosa trasparenza che l’Amministrazione dovrebbe assicurare, comunque e sempre, anziché preoccuparsi soltanto di far cassa.  

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