
Concorso docenti PNRR 3: quella preferenza che sta preoccupando soprattutto le candidate

Anche nei concorsi docenti PNRR 3, come nel precedente, tra gli allegati ai bandi ce n’è uno, l’allegato B sull’equilibrio di genere, che ha fatto la sua comparsa due anni fa, quando il regolamento per l’assunzione nel pubblico impiego, dopo quasi trent’anni dalla sua entrata in vigore, è stato modificato in alcune parti, tra cui, in particolare, una norma che prevede l’equilibrio di genere.
Di cosa si tratta? Quali effetti determina negli attuali concorsi? Si applica in tutti i casi o soltanto in precise circostanze? Quale genere ne esce favorito? Candidato uomo o candidato donna?
Cerchiamo di trovare risposte a questi interrogativi, a cominciare dall’esposizione dei testi normativi.
Il DPR 487/1994 “Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, modificato dal DPR 82/2023, prevede all’art. 6 l’equilibrio di genere.
“Art. 6 Equilibrio di genere
Al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni, il bando indica, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al 30 per cento, si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato”.
Preliminarmente il sistema ha individuato il numero di docenti già in ruolo al 31 dicembre 2024 in ogni regione per ogni classe di concorso o tipologia di posto previste dal bando con posti a concorso. Ha calcolato la percentuale di docenti per genere, donne e uomini.
Esempio: la classe di concorso A028, Matematica e Scienze nella scuola secondaria di I grado, che prevede nel Lazio un buon numero di posti a concorso, al 31 dicembre scorso registrava per la A028 queste percentuali di genere tra i docenti di ruolo nella regione: 81,88% donne e 18,12% uomini.
La differenza tra le due percentuali, pari a 63,76%, è un valore superiore al 30%. Pertanto, il differenziale è a favore di un candidato uomo.
Sempre per la A028 in Molise i valori percentuali di genere erano i seguenti: al 31 dicembre 2024 docenti donne di ruolo 63,77%, uomini 36,23%; la differenza percentuale di genere, pari a 27,54%, è inferiore al 30% e, pertanto, non determina la prevalenza di genere.
Se si esamina, invece, la classe di concorso A020 in Sardegna, le percentuali di genere sono queste: donne 20%, uomini 80%, con un differenziale del 60%, a favore di una candidata donna.
Nelle graduatorie di merito finali il candidato uomo o donna che si avvale del differenziale di genere a suo favore non ha riserva di posto, bensì, a parità di punteggio, ha la precedenza rispetto ad una candidata donna con il medesimo punteggio.
Nel concorso di scuola dell’infanzia e primaria, sia per posti comuni che di sostegno, la prevalenza di genere è sempre per candidati uomini.
Gli allegati B per entrambi i concorsi individuano sempre il genere prevalente nel caso in cui la differenza delle percentuali donna-uomo (riportate a fianco) super il 30%.
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