
Come può una scuola stare senza Dirigente Scolastico?
Gentile Direttore,
si stanno ultimando le operazioni di nomina dei nuovi dirigenti scolastici per il prossimo anno scolastico: quasi quattromila, che sono stati assunti in virtù di due concorsi, uno ordinario e l’altro riservato a coloro che hanno già svolto la funzione di dirigente (i cosiddetti “incaricati”). Benissimo, ma c’è qualche neo.
In Lombardia, per esempio, pur coprendo i posti disponibili attraverso i concorsi, rimangono ancora ben 141 sedi vacanti, sia nel primo settore formativo (115, a causa dell’esaurimento dei vincitori nella graduatoria relativa) sia nel secondo settore formativo (26, dal momento che i loro dirigenti si trovano a svolgere altre funzioni all’estero, oppure sono occupati triennalmente in dirigenze ispettive/amministrative, oppure sono parlamentari, ecc.ecc.): tali sedi, per la Legge 43/2005, sono assegnate a Dirigenti incaricati (inseriti in una graduatoria bloccata alla quale non è più possibile accedere dal 2005) o anche in reggenza (cioè un Dirigente viene messo a capo di più scuole).
Si arriva così all’assurdo (forse solo italiano) che chi, del secondo settore formativo, è risultato idoneo nel concorso ordinario – superando diverse fasi selettive attraverso prove identiche a quelle dei candidati del primo settore e con punteggi anche maggiori – si ritrova ad aspettare “tempi migliori”: in Lombardia, per esempio, 41 docenti idonei sono stati esclusi dalle nomine in quanto appartenenti al secondo settore formativo e – nel frattempo – sono stati nominati solo 59 Dirigenti Incaricati (alcuni dei quali non hanno partecipato o non hanno superato nessuno dei due concorsi, questi ultimi addirittura 29). Per le rimanenti scuole, ben 82, è prevista la “reggenza” con Dirigenti Scolastici che già sono nominati su altre scuole.
Guardando questi numeri, viene da domandarsi che cosa si può dire della qualità della scuola italiana? Senza nulla togliere alla professionalità delle persone affidatarie delle reggenze (la scuola ha sempre dimostrato di sopravvivere grazie all’impegno e abnegazione dei molti!!!) riesce difficile capire come si possano garantire pienamente quei progetti educativi finalizzati al successo formativo dei nostri giovani, quando un Dirigente deve dividere il proprio tempo per seguire più istituti, spesso molto complessi e composti da più plessi scolastici, sacrificando spesso – per cause di forza maggiore – il rapporto quotidiano con i propri docenti, la propria utenza, i soggetti del territorio e così via…
Che senso ha mantenere due graduatorie distinte per i settori formativi, quando il concorso ha previsto prove identiche e se, soprattutto, il ruolo del Dirigente Scolastico è unico?
Che fine fa tutto il discorso sulla valorizzazione delle competenze, tanto sbandierato, quando alcuni concorrenti assunti hanno meno punti di quelli “rimasti al palo”? O addirittura quando, pur esistendo gli idonei, il posto viene ricoperto da persone che non hanno fatto i concorsi oppure non sono stati promossi?
Certo la legge prevede tutto ciò, ma quei numeri fanno tanta, tanta amarezza ….. e certamente questo non è un bell’esempio educativo per i nostri giovani.
Lettera Firmata
Lorenzo Caputo
Claudio Cereda
Celestino Cremonesi
Raffaele De Vivo
Annamaria Fanzini
Maria Concetta Guerrera
Alessandro Gullo
Giovanni Infantino
Paola Molesini
Roberta Mozzi
Enzo Recanatesi
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