Come fare una scuola nuova con il personale vecchio?

È la domanda provocatoria che “il sussidiario” rivolge al ministro Gelmini, prendendo spunto dalle assunzioni di 8 mila docenti previste a decorrere da settembre.

Il personale vecchio di cui si parla non è quello secondo età ma secondo formazione e selezione.

Queste nuove assunzioni – commenta l’editoriale (www.il sussidiario.net) – indubbiamente garantiscono formalmente una stabilità all’apparato scolastico, oltre a dare a un buon numero di precari una sicurezza del posto di lavoro che sembrava messa in discussione.

Se questo è vero e se bisogna riconoscere al ministro Gelmini un lodevole impegno ad assicurare un buon funzionamento della scuola statale – continua il sussidiario – non si può non evidenziare l’altra faccia della medaglia, ossia che queste nuove assunzioni allontanano ancor di più la promessa di passare al reclutamento del personale della scuola utilizzando criteri di merito”.

Infatti le nuove assunzioni vengono fatte secondo il vecchio sistema delle graduatorie e premiano chi è riuscito a raccogliere punti, il che non significa sempre qualità professionale.

Considerando che i docenti da assumere vengono da graduatorie vecchie di dieci e più anni, queste nuove assunzioni restringono ancor di più ai giovani le possibilità di accedere al mondo della scuola.
Il ministro Gelmini con questo provvedimento garantisce l’avvio dell’anno scolastico formalmente, ma che ci siano insegnanti validi o no per ora non importa, confermando, secondo il sussidiario, il  rischio che questi anni di assunzioni per graduatorie non siano di transizione a una nuova scuola, ma che consolidino quella vecchia, fino a legare le mani anche a chi a parole vorrebbe un nuovo sistema.

Per questo – conclude l’editoriale – urge prendere sul serio una domanda: come si può fare una scuola nuova con personale vecchio? Forse pensarci non sarebbe un male.”