Come difendersi dalle autocertificazioni false

Sono a conoscenza del fatto che una candidata iscritta nelle graduatorie permanenti per la provincia di Catanzaro ha dichiarato di aver prestato servizio nelle scuole elementari.
Ciò non è assolutamente vero.
Nel corrente anno sta ottenendo supplenze che non le spetterebbero: cosa si può fare per correggere il suo punteggio?
Inoltre, il servizio che sta prestando le sarà valutato, anche se non le spettava?”

Se il dubbio del falso è ragionevolmente fondato, il controinteressato può presentare un esposto al dirigente scolastico delle scuole in cui è stato prestato illegittimamente il servizio di supplenza e può mandarne copia anche al dirigente responsabile del CSA provinciale.
I dirigenti hanno l’obbligo di accertare la veridicità dell’accusa in due modi: chiedendo all’insegnante sotto accusa di falso la documentazione in originale oppure accertando d’ufficio presso la scuola di riferimento il servizio di supplenza che si afferma essere stato prestato.
Se risulta il falso, tutti i contratti di supplenza sono dichiarati nulli fin dall’origine (come non prestati) e perdono pertanto efficacia a tutti gli effetti.

L’Amministrazione può procedere, se lo ritiene opportuno, a denunciare per false dichiarazioni la supplente e può disporre anche interventi disciplinari nei confronti del dipendente.
I docenti danneggiati, in quanto esclusi da nomine che sarebbero spettate loro per diritto di graduatoria, potranno ricorrere in sede civile per ottenere il risarcimento del danno subito.