CNPI. No alle modifiche d’orario dei tecnici non riformati

È inaccettabile, secondo il Cnpi, “la previsione di modificare, già a partire dal prossimo anno scolastico, i moduli orari delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici, che non garantendo i tempi indispensabili per gestire il passaggio dal vecchi al nuovo ordinamento nega agli alunni il diritto alla continuità educativa.”

È questa una delle proposte più incisive che il Cnpi ha espresso la settimana scorsa sullo schema di regolamento per l’istruzione tecnica.

Il CNPI ha auspicato un maggior raccordo nel biennio iniziale dei tre nuovi settori della secondaria (licei, istruzione tecnica e istruzione professionale), in riferimento all’obbligo di istruzione, elevato, come noto, ai primi due anni delle superiori.

In particolare, il Cnpi, ritiene necessario, tra l’altro, un “riallineamento dei regolamenti concernenti il secondo ciclo dell’istruzione,  in modo da assicurare la corrispondenza delle competenze relative alle conoscenze di base con particolare riguardo a quelle da raggiungere al termine del primo biennio, considerata la coincidenza di detto biennio con la fascia dell’obbligo“.

Per quanto riguarda in particolare i percorsi di studio degli Istituti Tecnici, il Cnpi, ritiene che “debbano trovare una loro caratterizzazione nella diffusione e nella valorizzazione della cultura del lavoro” e che sia indispensabile la diffusione nella scuola di “metodologie innovative centrate sull’utilizzo diffuso dei laboratori a fini didattici in tutti gli ambiti disciplinari”.

Qualche riserva viene espressa dal Consiglio circa la previsione del Comitato tecnico scientifico (art. 5 comma 3, lett. c, dello schema di regolamento) anche per la possibile conflittualità rispetto alle competenze del collegio dei docenti.