Cisl: ‘L’infanzia, i suoi tempi, i suoi spazi, il nostro cuore’

La grande affluenza di pubblico (500 persone, tra insegnanti, operatori, ospiti) e l’attento coinvolgimento dei partecipanti hanno sancito il successo del Convegno Nazionale sull’infanzia e la sua scuola che la Cisl Scuola, in collaborazione con la Cisl, ha organizzato a Napoli nei giorni 25 e 26 maggio.

I lavori hanno avuto inizio subito dopo l’inaugurazione della mostra di disegni ed elaborati pervenuti da decine e decine di scuole dell’infanzia, distribuite su tutto il territorio nazionale, che ha occupato uno spazio di 600 mq.

Dopo la relazione introduttiva della Segretaria Nazionale, Rosa Mongillo, che ha illustrato il percorso avviato dalla Cisl Scuola e ha ribadito la necessità di guardare al bambino non soltanto come oggetto di assistenza ma come soggetto titolare di pieni diritti, i relatori (la prof. Anna Oliverio Ferraris dell’Università La Sapienza di Roma e il prof. Ivo Lizzola dell’Università di Bergamo) hanno avviato un’attenta analisi e riflessione sui tempi dell’infanzia e sulla presenza degli adulti nell’universo infantile.
Un ampio spazio è stato, poi, dedicato alle scuole dell’infanzia provenienti da Olbia, Genova, Arezzo, Verona che hanno presentato i loro progetti e le loro attività sul territorio, suscitando il vivo interesse dei partecipanti.

La mattina del 26 i lavori sono stati aperti da un importante intervento del viceministro dell’Istruzione Mariangela Bastico che tra l’altro ha dichiarato: “la scuola dell’infanzia è ‘scuola’, è parte integrante del sistema nazionale dell’istruzione. La scuola ha un progetto educativo ma forse non lo si comprende. Dunque non è irrilevante inserire in quel progetto educativo un bambino di 2 anni e mezzo con uno che ne ha quasi 4 e non capire che non funziona lo stesso progetto educativo per entrambi.
Noi non siamo pregiudizialmente contrari a che i bambini siano inseriti in percorsi di educazione anche prima dei 3 anni. Il nido ha sicuramente un valore importante, ma è un percorso diverso di accesso e di ingresso ai percorsi di istruzione.

Tutto ciò motiva – ha aggiunto il viceministro – un altro impegno di questo Governo difficile ma che vogliamo perseguire: incrementare il numero di posti degli asili nido per i bambini del nostro paese. Perché nel nostro Paese soltanto l’8% dei bambini ha diritto ad andare al nido. Pochissimo, con grandi differenze territoriali, perché se in alcune regioni siamo sostanzialmente al 30% vuol dire che ce ne sono altre dove quella media è davvero molto, molto bassa. Questo è un nostro impegno, come nostro impegno è quello di rapportare e di valorizzare soprattutto la qualità della scuola dell’infanzia che c’è”.

Il prof. Francesco Tonucci con la sua relazione ha introdotto i lavori della seconda giornata: gli spazi, e ha ribadito la necessità di una nuova mappatura degli spazi urbani in funzione dei bambini.

La tavola rotonda che ne è seguita ha ulteriormente affrontato questa tematica, soffermandosi anche sull’opportunità sempre più impellente di servizi educativi già dalla primissima infanzia, dai tre mesi ai tre anni.

Hanno partecipato alla tavola rotonda il Sottosegretario alle Riforme Istituzionali on. Giampaolo D’Andrea, Sergio Betti Segretario Confederale della Cisl, Anna Petrone della Federhand Onlus (Associazione persone con disabilità e loro familiari), l’Assessorato alle Politiche Sociale della Regione Campania. La tavola rotonda è stata coordinata da Giancarlo Cappello, dell’Ufficio Studi della Cisl Scuola.

Hanno dato, inoltre, il loro autorevole contributo la prof. Marta Scarpato, responsabile dell’International Education per i Diritti Umani, e Lino Banfi, in qualità di ambasciatore dell’UNICEF; entrambi gli interventi hanno avuto come tematica l’altra infanzia, quella dei paesi “poveri”, ma anche la povertà dei bambini nei paesi occidentali e ricchi.

Ha concluso i lavori il Segretario Generale della Cisl Scuola Francesco Scrima, che ha sottolineato come la Buona Scuola inizia dalla Scuola dell’Infanzia. Il Paese ha bisogno di questa Scuola e questa Scuola ha bisogno che il Paese (la politica) prenda a cuore questa scuola. Prenda a cuore l’infanzia.