CIDA-ANP per la perequazione automatica delle pensioni

Lo scorso 21 novembre la CIDA (Confederazione Italiana Dirigenti d’Azienda), alla quale aderisce l’ANP, ha promosso una manifestazione davanti a Montecitorio per protestare contro la Finanziaria 2008 e soprattutto per chiedere la “perequazione automatica delle pensioni“.
Per capire di che si tratta occorre risalire alla legge 23 dicembre 2000 n. 388 (la Finanziaria 2001), varata dal governo di centro-sinistra presieduto da Giuliano Amato nell’ultimo anno della legislatura, che aveva disposto che la percentuale di aumento per variazione del costo della vita si applicasse per intero sull’importo di pensione non eccedente il triplo della pensione minima, mentre per le pensioni comprese tra il triplo e il quintuplo del minimo la percentuale di aumento era ridotta al 90% e per le fasce di importo eccedenti il quintuplo del minimo al 75%.
Con il passare del tempo, sostiene la CIDA, tale meccanismo, insieme al fiscal drag (l’incidenza delle aliquote progressive), ha portato all’appiattimento dei trattamenti pensionistici verso quelli di importo più basso, nonché ad una “ingiusta ed inaccettabile mancata conservazione del potere d’acquisto delle pensioni medio-alte“, tra le quali rientrano anche quelle dei dirigenti scolastici (ma in misura assai maggiore, va detto, quelle dei dirigenti d’azienda).
Occorre invece prevedere “un meccanismo di piena indicizzazione di tutte le pensioni“, al fine di conservare nel tempo il potere di acquisto dei soggetti i cui redditi sono sganciati dalla dinamica retributiva legata ai rinnovi contrattuali. Categoria nella quale rientrano gli ex dirigenti scolastici.