Chi è Jan Figel, nuovo commissario UE per l’educazione

E’ uno slovacco di 44 anni, laureato in ingegneria elettronica, il nuovo commissario europeo per l’”istruzione, la formazione professionale, la cultura e il multilinguismo“. Il 1° novembre 2004 subentrerà a Viviane Reding, lussemburghese, che passa ad un altro settore (Information Society and Media).

Jan Figel, esponente del Movimento Cristiano Democratico (KDH), ha fatto parte del Parlamento slovacco fin dalla nascita della Repubblica indipendente, dopo la divisione della Cecoslovacchia in due Stati sovrani (1 gennaio 1993). Si è occupato finora soprattutto di politica estera, e dal 1998 al 2003 è stato il capo della delegazione che ha negoziato l’ingresso della Slovacchia nella UE. Dal 1995 al 2000 ha insegnato “Relazioni internazionali” all’università di Trnava, ed ha fatto parte del Consiglio d’Europa in rappresentanza del suo Paese.

Il partito al quale Jan Figel appartiene fa parte della coalizione di centro-destra che ha vinto le elezioni del 2002, e che è guidata da Mikulas Dzurinda, esponente di un altro partito di ispirazione cristiana (SDKU), elettoralmente assai più forte del KDH di Figel. Entrambi aderiscono al Partito Popolare Europeo.

La scelta di Jan Figel come commissario europeo presenta analogie con quella di Rocco Buttiglione: entrambi sono di area democratica cristiana, entrambi sono esponenti di partiti minori nelle coalizioni di governo dei rispettivi Paesi, ed hanno entrambi coltivato i rapporti con l’UE per diversi anni (Buttiglione come ministro per le politiche comunitarie, Figel come negoziatore capo della Slovacchia presso l’UE). E sono entrambi figure importanti, ma non di primissimo piano, nei rispettivi Paesi.

L’incarico conferito a Buttiglione (“Libertà, Giustizia e Sicurezza“, compresa l’immigrazione), accompagnato con la vicepresidenza dell’UE (data però anche ad altri 4 commissari), appare politicamente più delicato. Ma dal punto di vista delle competenze operative e delle risorse mobilitabili (budget, programmi, FSE ecc.) il settore affidato a Figel ha maggiore consistenza: dovrà occuparsi fra l’altro anche della complessa questione delle traduzioni e dell’interpretariato (“Multilinguismo“) , che nell’Europa a 25 ha assunto grande rilievo.