Carrozza sui licei di quattro anni: ecco perché

La decisione non è stata estemporanea e non sarà inutile ma è stata preparata da uno studio accurato e sarà seguita dall’analisi attenta dei rendimenti e dei risultati. Non ha nulla di riservato e non è stata oggetto di pubblicità perchè si tratta di una sperimentazione e non è rilevante per la generalità di istituzioni scolastiche“.

Con queste argomentazioni il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha risposto all’interrogazione del deputato di Sel, Toni Matarelli, che chiedeva chiarezza e trasparenza sulle basi metodologiche e didattiche in base alle quali è stata concessa la sperimentazione che prevede l’abbreviazione del percorso scolastico da 5 a 4 anni per alcune scuole superiori.

La sperimentazione – ha precisato il ministro – riguarda sei scuole statali e tre paritarie che hanno avviato la sperimentazione nel corrente anno scolastico, mentre gli istituti scolastici la avvieranno nel prossimo, aumentando il numero di ore settimanali e quindi senza incidere sugli organici del personale docente. Ho ritenuto di autorizzare queste sperimentazioni – ha spiegato Carrozza – perchè ritengo valide le ragioni che le hanno ispirate, legate all’esigenza di adeguare la durata degli studi agli standard europei, consentendo agli studenti un ingresso anticipato nel mercato del lavoro, ovviamente senza escludere la prosecuzione degli studi. Nel corso della passata legislatura – ha detto il ministro – era stato costituito un gruppo di lavoro che aveva individuato tre possibili modalità di rimodulazione o di riduzione di un anno del percorso scolastico: l’anticipo dell’iscrizione alla scuola primaria; l’unificazione del quarto e del quinto anno della scuola primaria in un’unica annualità; la riduzione di un anno del percorso quinquennale della scuola secondaria di II grado. Tali opzioni, non recepite in un provvedimento formale proprio perchè la materia è ancora oggetto di studio, sono state valutate dalle scuole menzionate, che hanno presentato progetti didattici basati su un assetto quadriennale articolato su due bienni. I relativi progetti, naturalmente, sono stati attentamente valutati – ha concluso Carrozza – e hanno superato il controllo del ministero, anche per via degli apprezzabili profili di internazionalizzazione e di apertura al mondo del lavoro, dei metodi didattici innovativi e dell’uso delle tecnologie a supporto della didattica“.