Tuttoscuola: Non solo statale

Parità: a Rimini Meloni apre, da Fracassi (Flc Cgil) il primo no

Nell’ampio intervento, durato oltre quaranta minuti, pronunciato dalla presidente Giorgia Meloni nella giornata conclusiva del Meeting di Rimini, c’è stato anche un breve passaggio dedicato alla questione del finanziamento delle scuole paritarie, argomento al quale la platea cattolica del Meeting è da sempre particolarmente sensibile.

Meloni in realtà non ha preso impegni precisi, limitandosi a dire che “se vogliamo avere il coraggio di portare altri mattoni nuovi nel mondo dell’educazione, io penso che non dobbiamo avere timore nel completare il percorso avviato in questi anni e trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie, in primis alle famiglie con minori capacità economiche, di esercitare pienamente la libertà educativa sancita dalla Costituzione. L’Italia rimane l’ultima Nazione in Europa senza un’effettiva parità scolastica, e io credo che sia giusto ragionare sulla questione con progressività, con buonsenso, ma soprattutto sgombrando il campo da quei pregiudizi ideologici che per troppo tempo hanno impedito di affrontare seriamente il tema”. 

“Progressività”, “buonsenso” e superamento dei “pregiudizi ideologici” contrari alla parità economica significano in concreto rinvio del problema a tempi (soprattutto economici) migliori, ma le pur caute parole della Presidente del Consiglio sono bastate a Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil (sempre più schierata su posizioni di opposizione politica più radicale di quella del PD, quasi in una funzione di supplenza) per esprimere una critica di fondo, da scontro frontale. “L’unico pregiudizio ideologico evidente e chiaro – ha detto Fracassi commentando le parole della Presidente del Consiglio – è quello contro la scuola statale e contro chi ci lavora. Dopo aver tentato di frammentarla con l’autonomia differenziata e dopo aver negato le risorse per valorizzarne il personale attraverso il contratto collettivo, ciancia di effettiva parità scolastica e di libertà educativa. Consigliamo caldamente di rileggere tutta la Costituzione, che non è un menù a la carte, e forse scoprirebbe che il primo obbligo per la Repubblica è di istituire scuole statali per tutti gli ordini e gradi. E’ solo così che si garantisce il diritto all’istruzione per tutti e tutte e si favoriscono le pari opportunità a partire dalle fasce più fragili della popolazione”.

Niente di nuovo sotto il sole.

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