Arredi nuovi per le scuole delle nuove generazioni

Novità in vista circa arredi e suppellettili nelle nostre scuole. Bisogna uniformarsi alla normativa europea e consentire agli studenti condizioni di studio che non rechino danno alla loro salute ed alla loro corretta postura.

L’Uni, ente nazionale italiano di unificazione, provvedera’ entro ottobre, alla pubblicazione e diffusione in Italia dei nuovi standard come ”Norme Uni EN 1729”. Le aule dunque si rinnovano con arredi piu’ sicuri e soprattutto ”a misura di alunno”. Addio a banchi piccoli per ragazzi delle superiori troppo alti, a sedie che non reggono il peso degli zaini appesi agli schienali. I nuovi banchi e le nuove sedie favoriranno una corretta postura dei ragazzi, anche di fronte ai computer. I ragazzi sono piu’ alti. La conformazione media dei bambini e’ diventata piu’ robusta: in base a queste caratteristiche sono stati stabiliti i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per riconoscere gli arredi scolastici come a norma. Gli arredi scolastici a norma favoriranno il mantenimento della schiena in posizione eretta, una corretta distribuzione del peso del corpo su entrambe le anche e il posizionamento corretto delle ginocchia che devono essere alla stessa altezza delle anche.

Spariranno gli spigoli ad angolo acuto e arriveranno quelli arrotondati con un raggio minimo di 2 millimetri. Le superfici dovranno essere lisce cosi’ da evitare che si creino quelle fastidiose schegge che spesso finiscono nelle mani. Un manuale di istruzioni per l’uso e la manutenzione, redatto nella lingua ufficiale del Paese di distribuzione) accompagnera’ i complementi d’arredo. Sedie e banchi a norma avranno anche una speciale carta di identita’: dovranno infatti recare ben visibili la misura del banco (ad ogni misura corrisponde un codice di colore diverso), il nome o il logo del fabbricante, del distributore, la data di fabbricazione che ne specifichi anno e mese di produzione.

Tra le prime città a conformarsi ai nuovi dettami della scuola, dovrebbe esserci Roma. Domanda lecita: quanto ci costerà?