Alla Cisl-scuola non piace l’orario della scuola dell’infanzia

Gli orari di funzionamento della nuova scuola dell’infanzia non piacciono alla Cisl-scuola. L’orario annuo compreso tra 875 ore (25 settimanali) e 1700 (48 settimanali) non piace per due ragioni: prima di tutto perché, secondo il sindacato (www.cislscuola.it), dovrebbe essere la programmazione del collegio dei docenti a decidere gli orari, anziché le famiglie all’atto dell’iscrizione, come sostiene la proposta del Miur. In secondo luogo, anche se la proposta ministeriale parla di orario che oscilla tra 875 e 1700 ore annue, la Cisl, prendendo alla lettera i due modelli come esclusivi, li critica entrambi. Ma oggi quali orari ha la scuola materna? Cosa cambierebbe?

Attualmente le scuole dell’infanzia funzionano secondo un orario giornaliero di 8 ore, pari a 40 settimanali quando il sabato la scuola è chiusa. Le famiglie possono anche chiedere per i figli la frequenza del solo mattino, con un orario settimanale di 25 ore. Di questa ultima possibilità si avvale poco meno del 9% dei 946 mila bambini che frequentano la scuola dell’infanzia statale.

C’è da dire inoltre che una quantità minima di bambini (alcune migliaia) si avvale di un orario molto lungo, pari a 10 ore al giorno (50 settimanali).
Su computo annuale i tre tipi di orario attuali sono quindi: 875 ore (9%), 1400 (89%) e 1750 (2%).

Nelle prime proposte di orario per la scuola dell’infanzia prospettate dalle “Indicazioni nazionali” dell’estate scorsa per la sperimentazione, i moduli orari erano di 1000, 1300, 1600 e 1800 ore, ma erano stati calcolati su 40 settimane di scuola anziché sulle consuete 35.
Il numero delle settimane è stato poi corretto e nella recente proposta del ministro Moratti l’orario su cui le famiglie potranno scegliere va da un minimo di 875 ore annue ad un massimo di 1700.
Ma la Cisl sembra non accontentarsi nemmeno di una correzione che, di fatto, conferma l’esistente.