Tuttoscuola: Non solo statale

AGESC: se le scuole paritarie crescono lo Stato risparmia

Il commento dei genitori delle scuole cattoliche sull’esito delle elezioni è chiaro: l’associazione che li rappresenta, l’AGESC, sostiene in un comunicato ufficiale, pubblicato nel sito www.agesc.it, che

Il programma della coalizione che ha vinto le elezioni prevede il sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa. Al nuovo governo non manca la maggioranza parlamentare per realizzare questo punto del proprio programma“, tanto più – prosegue il documento – che “ci sono anche le condizioni per ricercare consensi trasversali nelle forze politiche che siedono all’opposizione“.

Non è casuale che subito dopo queste valutazioni la home page dell’AGESC ospiti in bella evidenza un dossier elaborato dall’Associazione qualche mese fa in vista della Finanziaria 2008, ma ripubblicato ora, quasi a voler suggerire al nuovo Parlamento una soluzione all’annosa questione del finanziamento delle scuole paritarie.

L’AGESC sottolinea che lo Stato spende per gli allievi delle scuole paritarie molto meno che per quelli delle scuole statali (584 euro contro 6116 nella scuola dell’infanzia; 866 contro 7366 nella scuola primaria; 106 contro 7688 nella scuola secondaria di primo grado; 51 contro 8108 in quella di secondo grado). Non viene detto esplicitamente, ma il suggerimento è chiaro: con un modesto investimento in favore delle scuole paritarie (l’AGESC propone un credito di imposta per le spese sostenute dai genitori), tale da far crescere il numero degli iscritti a queste ultime, lo Stato risparmierebbe somme consistenti. Se per esempio il numero dei “paritari” raddoppiasse, lo Stato risparmierebbe oltre 6 miliardi di euro (ai quali però andrebbe sottratto l’importo dei crediti d’imposta).

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