Afghanistan: quegli insegnanti che rischiano la pelle

Altre due insegnanti uccise in Afghanistan in questi giorni, a fronte di una politica di recupero del valore dell’istruzione pubblica che Karzai sta cercando di portare avanti con tutte le sue forze (poche). La reazione degli ultratradizionalisti è feroce quinsi. 

Hanno ricominciato a bruciare le scuole dove studiano le ragazze, ammazzando sotto gli occhi degli studenti gli insegnati che impartiscono lezioni alle donne. Secondo un dato rilevato dall’agenzia Reuters alla fine di novembre, quasi 100 donne del Kandahar avrebbero tentato il suicidio – dandosi fuoco o ingerendo veleno – nel corso degli ultimi otto mesi.

L’omicidio delle due insegnanti si inserisce in questa recrudescenza fondamentalista. Tra il 2005 e il 2006 circa cinquanta insegnanti donne sono state uccise da sicari legati ad ambienti talebani.

Le conseguenze sono che la maggior parte delle bambine che avrebbero accesso alla scuola primaria non viene iscritta, mentre solo il 5% delle adolescenti frequenta le superiori. Secondo uno studio dell’Unifem, il fondo delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo femminile nel mondo, il 65% delle vedove di Kabul vede nel suicidio l’unico mezzo per sottrarsi alla repressione maschile nell’Afghanistan post talebana.