
La scomparsa di Casaleggio, profeta della scuola digitale
Cofondatore con Beppe Grillo, e soprattutto ispiratore del Movimento 5 Stelle, Gianroberto Casaleggio, morto lo scorso 12 aprile a Milano (dove era nato nel 1954), è stato l’artefice di una operazione di marketing politico elettorale destinata ad essere studiata nei manuali di comunicazione politica, se non addirittura nei libri che nei prossimi anni saranno dedicati alla storia recente del nostro Paese (come d’altra parte è già accaduto per l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi e della sua ‘Forza Italia’ nel 1994): operazione sfociata nel clamoroso risultato (25,5%) ottenuto dal M5S nelle elezioni politiche del febbraio 2013.
È opinione diffusa che uno dei fattori del successo elettorale registrato dal M5S in quella occasione sia stato l’impiego massiccio, praticamente esclusivo, della rete internet per veicolare le parole d’ordine del Movimento (tramite il blog beppegrillo.it) e per selezionare il personale politico che lo doveva rappresentare, o meglio esserne il ‘portavoce’, evitando di formare una classe politica staccata dai cittadini-elettori.
Questa attenzione dominante per la rete e le nuove tecnologie aveva trovato largo spazio nel programma presentato dal M5S agli elettori nel 2013, centrato sull’idea guida di una estesa partecipazione popolare ai processi decisionali (una formula ispirata al modello della democrazia deliberativa), e si spiega bene dunque anche l’importanza attribuita da Casaleggio, vero ispiratore del programma elettorale nei suoi aspetti strategici, all’educazione precoce e generalizzata dei giovani all’uso delle nuove tecnologie e in particolare della rete internet.
Tra le proposte la “diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti”, la
“graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale”, l’“accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie” e l’“insegnamento a distanza via Internet”. Idee e proposte che fanno di questo singolare protagonista della recente vita politica italiana un anticipatore, un profeta della scuola digitale.
A questa sua visione della scuola futura sembrano ora ispirarsi iniziative come quella del deputato pentastellato Luigi Gallo, primo firmatario di una proposta di legge intitolata “Istituzione dei nuclei per la didattica avanzata e introduzione di progetti di scuola aperta e di scuola diffusa negli istituti scolastici di ogni ordine e grado”. Primo obiettivo: combattere la dispersione scolastica.
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