
La crisi svuota le aule delle scuole paritarie
Il calo demografico non è la sola causa della flessione di iscritti nelle scuole paritarie. Almeno per il momento, anche se le prime avvisaglie stanno interessando già la scuola dell’infanzia.
Nel 2012-13 gli alunni delle scuole paritarie, dall’infanzia alle superiori, erano più di un milione (esattamente 1.036.312), l’anno dopo erano scesi sotto il milione (993.544), con una flessione superiore al 4%, e nel 2014-15 avevano fatto registrare un ulteriore 3,3% di decremento.
Nel medesimo periodo l’incidenza della popolazione scolastica delle scuole paritarie rispetto alla totalità della popolazione scolastica nazionale tendeva a diminuire.
Nel 2012-13 gli alunni di scuole paritarie erano complessivamente l’11,7% dell’intera popolazione scolastica, nel 2013-14 la loro incidenza era scesa all’11,3% e l’anno dopo al 10,9%. E il trend continua.
La flessione dell’incidenza ha riguardato tutti i settori, dall’infanzia alle superiori.
La minore incidenza del numero di alunni nelle paritarie rispetto alla totalità delle scuole testimonia un fatto oggettivo: le famiglie stanno gradualmente lasciando il sistema paritario per scegliere la scuola statale.
È ragionevole ritenere che il motivo della scelta, considerato il periodo in cui essa sta avvenendo, sia da ricercare nella difficoltà delle famiglie di sostenere le spese di frequenza. Aumenta evidentemente il numero delle famiglie che non possono permettersele.
La scuola statale costa meno o non costa affatto. Chi non può permettersi l’onere della retta è obbligato ad una scelta diversa.
Dal 2012-13 al 2014-15 il numero degli alunni delle scuole paritarie è diminuito di oltre 75 mila unità, con una flessione pari al 6%. Il decremento maggiore si è avuto nella secondaria (-11% nel I grado e -15,4% nelle superiori) dove, come si sa, i costi di frequenza sono normalmente maggiori.
Ed è il Mezzogiorno una delle aree più colpite dalla crisi: il 45% del calo complessivo di iscritti si è verificato proprio in quei territori. Una ulteriore conferma della causa principale della fuga. E tra poco arriverà l’onda lunga della denatalità.
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