Scuole chiuse e badanti ai giardinetti

Da giorni in tutta Italia le scuole sono chiuse, con la sola eccezione di quelle dell’infanzia che chiuderanno i battenti il 30 giugno per circa un milione di bambini iscritti.

Sei milioni e mezzo di ragazzi sono a casa e tra loro un milione di studenti della secondaria sta preparandosi all’esame di maturità o è già impegnato nelle prove d’esame per la licenza media.

E gli altri? Dove stanno? Che fanno mentre i loro genitori per la maggior parte sono al lavoro?

Per i più grandicelli i genitori confidano probabilmente sulla loro autonoma capacità di gestione, ma per i più piccoli, quelli delle prime classi di scuola primaria, la custodia diventa un problema.

In mancanza di nonni o di parenti compiacenti o in assenza di centri estivi comunali o parrocchiali, i genitori al lavoro sono costretti a ricorrere a baby sitter o badanti.

Nei giardinetti delle città, accanto agli anziani che leggono il giornale sulle panchine, è presente questa nuova ‘fauna’ umana: le badanti che rincorrono bambini scatenati o si adattano a giocare a palla con i pargoli da custodire.

A scuola chiusa, intanto, le maestre, da anni liberate dall’incombenza dell’esame di quinta, soppresso da un decennio, ringraziano.