Berlinguer: Il vero problema è l’autonomia

L'ex-ministro interviene a sostegno della riforma

In un’intervista al Mattino l’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, interviene sul dibattito infuocato della Buona Scuola di questi giorni.

Penso che tante critiche negative nascano dalla cattiva comunicazione sul contenuto reale del testo nel disegno di legge. Tutto il dibattito si è incentrato sul ruolo del preside. In realtà, invece, il vero confronto dovrebbe essere tra chi crede nell’autonomia scolastica e chi invece è contrario“.

Secondo l’ex-ministro, “Il ruolo esagerato dei presidi è stato accompagnato da una serie di notizie inesatte, che hanno spinto il mondo della scuola a reagire con durezza, nella convinzione che si andava verso un tipo di organizzazione autoritaria e a rischio arbitrarietà“.

Invece, prosegue Berlinguer, ”sono convinto che sia una scommessa, anche voluta da Renzi. L’Italia ha una scuola seria, rispettata ovunque come tale, ma vecchia. Specialmente nelle secondarie, la scuola, diventata di tutti non può prescindere più dal fatto che bisogna assicurare a tutti non solo un accesso formativo, ma anche un successo formativo”.

Per l’ex-ministro sono importanti i risultati e nella scuola tutti devono essere messi in condizione di concorrere a degli obiettivi prefissati. Ma questo richiede che gli insegnanti siano parte di una organizzazione, in cui si attua concretamente un insieme di collaborazioni sull’offerta formativa”.

Quindici anni fa lanciai l’idea delle valutazioni docenti. Fui accolto dalle urla dei docenti, dalle critiche”, racconta Berlinguer. ‘‘Poi la filosofia venne accolta soprattutto dai docenti che lavoravano di più. Convivono sempre le due visioni sull’insegnamento: la disciplinarista e l’educativa. Sono convinto che le diffidenze anche stavolta cadranno”.