‘1974-2014: a quarant’anni dai Decreti delegati per la scuola’, seminario Aimc a Roma (4/6)

Sono da poco trascorsi i quarant’anni dei “Decreti delegati”. In data 31 maggio 1974, infatti, furono emanati sei Decreti del Presidente della Repubblica che, di fatto, contribuirono a ridisegnare la scuola democratica del Paese, attraverso la definizione della partecipazione di genitori e docenti negli Organi collegiali, il profilo professionale dei docenti, lo stato giuridico del personale docente, dirigente e ispettivo, l’aggiornamento, la ricerca e sperimentazione,… solo per citarne i principali.

Un anniversario passato sotto silenzio nonostante, oggi, la partecipazione democratica e la gestione condivisa del sistema scolastico siano diventate prassi. I Decreti delegati, infatti, restano in vigore ancora oggi – essendo stati recepiti all’interno del Testo unico in materia di istruzione (Decreto Legislativo 297/1994) – ma, pur mantenendo tutta la loro attualità, attendono una rivisitazione strutturale, nonostante vi siano stati numerosi tentativi di riforma.

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), che all’epoca dell’emanazione dei provvedimenti fu tra i protagonisti del dibattito nel Paese, contribuendo in modo decisivo alla stesura dei Decreti, intende richiamare l’attenzione su una “questione aperta”, che attende “azioni” significative da parte dei decisori politici. A tal fine, promuove il Seminario di studi, “1974-2014: a quarant’anni dai Decreti delegati per la scuola” che si svolgerà a Roma il 4 giugno 2014 presso il Senato della Repubblica, Sala Istituto di S. Maria in Aquiro, Piazza Capranica, 72, a cui parteciperanno Francesca Puglisi, senatrice VII Commissione, Roberto Reggi, sottosegretario MIUR, Giuseppe Desideri, presidente nazionale AIMC, Mario Guglietti, vicepresidente CNPI, Vittorio Campione, direttore generale ASTRID, Pasquale Moliterni, ordinario di Pedagogia Università IUSM, Roma, Rosa Musto, presidente regionale AIMC Lazio.

L’AIMC, quale luogo di rappresentanza dei professionisti di scuola, s’impegna anche per il prossimo futuro a far sentire la voce della scuola là dove su di essa si pensa e si decide, perché non sia estromessa dai processi che la riguardano da vicino. Non solo. Si adopererà ancor di più perché si riconoscano e si esplicitino le potestà professionali e sia valorizzato il valore aggiunto dell’associazionismo professionale dei docenti e dirigenti, che nasce dalla riflessività e si consolida nell’ascolto dei professionisti di scuola.