2014/3. Ma il ministro cerca una soluzione nel web

Anche il ministro Carrozza, che pure aveva mostrato interesse e apprezzamento per le ‘Sei idee’ di Tuttoscuola nell’intervista pubblicata nel numero di ottobre della nostra rivista, sembra ora alla ricerca più che di nuove idee di un vasto consenso popolare che le renda praticabili.

Così, rispondendo a una domanda di Corrado Zunino di Repubblica, dichiara di attendersi dalla ‘Costituente della scuola’, di imminente convocazione, “la più grande risposta sulla scuola italiana contemporanea”, ma non da parte dei soliti ‘addetti ai lavori’ in un ennesimo convegno: “Vogliamo aprire un dibattito in tutto il paese su questo bene primario che è la scuola. Cosa ne pensano, e come la vorrebbero, presidi, insegnanti, studenti, genitori, partiti, fondazioni, associazioni. Domande semplici su dieci temi. Non si è mai fatto prima”.

Il canale di comunicazione e raccolta dei dati sarà quello della rete: sul sito del Miur sarà inserito un questionario online su “dieci temi cardine” al quale tutti potranno rispondere fino a maggio (ma le risposte “resteranno anonime”). Poi “a giugno renderemo pubblici i risultati”, assicura il ministro, e “a settembre diremo quali indicazioni il ministero ha recepito”.

Carrozza non fa l’elenco dei dieci temi che saranno oggetto del questionario, però fa due esempi significativi, sui quali dice di non sapere come gli italiani la pensino. Il primo riguarda la valutazione: “I genitori vogliono che le scuole frequentate dai loro figli siano valutate secondo standard internazionali? E con le scuole, gli insegnanti? O ritengono la valutazione una violazione della privacy, un metodo poco significativo?”. Il secondo esempio riguarda l’autonomia scolastica: “E’ un bene, un’opportunità, un disastro? Da ministro ho le mie idee, ma se non capisco quelle del paese non posso elaborare l’ultima riforma della riforma della riforma. Vorrei fare insieme agli italiani la grande e giusta riforma della scuola italiana”.

A una domanda del giornalista, che riprende quasi alla lettera una delle ‘Sei idee’ di Tuttoscuola (“Perché le scuole italiane non sono quasi mai aperte il pomeriggio e mai in estate?”) Carrozza dà per la verità una risposta non esattamente incoraggiante: “Sono molto favorevole all’apertura prolungata, ma il punto è il solito: trovare i soldi per garantirla. Si può pensare ad aperture senza costi con affidamenti, per sport e cultura, a soggetti esterni”. Potrebbe dare la stessa risposta se la proposta di tenere aperte le scuole fosse plebiscitata dal web?