Anticipo scolastico, l’Italia come l’Europa

La prima disposizione ad entrare in vigore per effetto della nuova legge di riforma scolastica approvata in via definitiva dal Senato – senza dover attendere i decreti legislativi di attuazione – sarà quella degli anticipi che consentirà a chi vuole, di entrare nella scuola dell’obbligo a cinque anni e mezzo o nella scuola dell’infanzia a due anni e mezzo.

In Europa l’Italia non è sola, perché l’obbligo comincia a quattro anni nell’Irlanda del Nord, nei Paesi Bassi e in Lussemburgo, a cinque anni in Inghilterra e in Scozia, a cinque anni e mezzo in Grecia, mentre nei paesi scandinavi si inizia l’obbligo scolastico tra i sei anni e mezzo e i sette.

Fin dall’inizio questa idea di anticipare l’ingresso a scuola ha suscitato vivaci polemiche e contrapposte valutazioni, proprio come era capitato ad una simile proposta contenuta inizialmente nel progetto di riforma dei cicli scolastici dell’Ulivo che prevedeva di anticipare l’obbligo scolastico a cinque anni, cioè sull’ultimo anno di scuola materna.