Nuove Indicazioni/4: la continuità del curricolo per gli istituti comprensivi

La revisione delle Indicazioni nazionali per il curricolo arriva nel momento di attuazione della nuova rete scolastica che ha generalizzato sull’intero territorio gli istituti comprensivi nel primo ciclo di istruzione. La funzione dei comprensivi dovrebbe essere quella di favorire la continuità didattica e l’unitarietà del curricolo; funzione che si esercita a due condizioni: una adeguata predisposizione delle Indicazioni e un’organizzazione dell’attività didattica che consenta un’interazione tra i docenti dei settori scolastici coinvolti.

Quest’ultima condizione è la più difficile da praticare, come ha evidenziato recentemente anche il monitoraggio sulle Indicazioni che ha rilevato come la continuità sia affermata più che praticata.

La prima condizione – un’adeguata predisposizione delle Indicazioni – è stata invece prevista nella bozza delle nuove Indicazioni nello specifico paragrafo dedicato alla “Continuità ed unitarietà del curricolo”, dove si afferma: “L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, che si organizza oggi nella forma dell’istituto comprensivo, richiede di progettare un curricolo verticale attento alla continuità del percorso educativo e al raccordo con la scuola secondaria di secondo grado.

Negli anni dell’infanzia la scuola colloca i vissuti e le esperienze dei bambini in una prospettiva evolutiva, mediandoli culturalmente all’interno di un contesto sociale ed educativo intenzionalmente orientato al graduale sviluppo della competenza.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

L’intero percorso curricolare, elaborato unitariamente, dovrà garantire la qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non limitarsi alla sola trasmissione di una sequenza di contenuti. Nella pratica didattica i docenti dovranno tendere verso il superamento dei confini disciplinari e avere come riferimento ultimo la promozione di competenze che necessitano dell’apporto simultaneo di più saperi disciplinari. Infatti i campi di esperienza, le discipline e la progettualità promossa in modo organico dalla scuola devono essere funzionali al perseguimento degli obiettivi generali del processo formativo, concorrere alla costruzione di competenze disciplinari e favorire la maturazione delle competenze-chiave di cittadinanza”.