
In ruolo senza concorso. E la Costituzione?
Non ci sono dati certi, ma, grazie all’emendamento nel “mille proroghe”, con le nuove immissioni in graduatoria ad esaurimento dei nuovi abilitati e abilitandi potrebbero diventare complessivamente 60-70 mila gli iscritti nelle GaE che non hanno alle spalle alcun concorso, ma soltanto l’abilitazione.
Si ripresenta così nuovamente, e in termini più rilevanti, la questione, mai chiarita, del dettato costituzionale che resta inascoltato.
L’articolo 97 della Costituzione al terzo comma prevede, come è noto, che “Agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”.
Il posto di docente nella scuola è, appunto, un impiego nella Pubblica Amministrazione. Se però le leggi ordinarie escludono sistematicamente l’accesso all’impiego pubblico tramite concorso, vien da chiedersi se quella norma costituzionale sia rispettata.
Se la ratio dell’art. 97 è quella, ovvia e scontata, di dover selezionare i capaci e i meritevoli che siano in grado di assicurare alla pubblica amministrazione efficienza, qualità dei servizi, prestazioni adeguate, il superamento di un concorso è un requisito che si può sistematicamente eludere?
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