Alternanza scuola-lavoro/1. Milano vola…

In Lombardia, con epicentro a Milano (città metropolitana), esistono per varie ragioni, collegate alla storia anche industriale di questo territorio, condizioni ambientali e culturali più favorevoli allo sviluppo della formazione tecnica e professionale di quanto si sia verificato nelle altre Regioni del nostro Paese.

È questo il contesto nel quale si è collocata, due anni fa, l’iniziativa promossa da Assolombarda “per far volare Milano”: un piano strategico di 50 progetti, descritti su www.farvolaremilano.it, “per rilanciare le imprese e il territorio”, 21 dei quali hanno già prodotto risultati concreti, alcuni dei quali già trasformati in servizi continuativi per le imprese, mentre 29 sono in fase di implementazione avanzata.

Tra i progetti realizzati alcuni sono direttamente riconducibili alla tematica dell’alternanza: si segnala in particolare l’iniziativa “Partnership scuola impresa”, tesa a rafforzare la cooperazione tra imprese e istituti tecnici e professionali per allineare la formazione alle competenze richieste dalle aziende, che ha visto quasi raddoppiare nel 2015 (da 3.500 a 6.000) gli studenti coinvolti in progetti di alternanza scuola-lavoro (per un totale di 9.500) provenienti da 80 istituti (il 56% degli istituti tecnici e professionali delle province di Milano e Lodi)  inseriti nelle reti territoriali promosse da Assolombarda.

Se ne parlerà a Milano in una serie di iniziative promosse dalla Regione Lombardia, programmate nella sede della Regione per i giorni 18 (La sfida dell’apprendistato per le imprese e per gli operatori della FP, dalle 14,30) e 22 febbraio (La sfida dell’alternanza scuola e lavoro e dell’apprendistato per scuole e università, dalle 10,00). Particolarmente interessante per la scuola quest’ultimo incontro,  che vedrà la partecipazione dell’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea, del direttore generale dell’assessorato Gianni Bocchieri, del direttore generale dell’Usr lombardo Delia Campanelli e del professor Giuseppe Bertagna, direttore del dipartimento scienze umane e sociali dell’università di Bergamo.