Fondazione Agnelli: Meno borse di studio, meno immatricolazioni universitarie

Il crollo delle iscrizioni universitarie dell’anno accademico in corso, può essere analizzato considerando i diversi fattori, quali ad esempio la dimensione sociale, economice e politica che sta caratterizzando la crisi nella quale ci troviamo da, ormai, diversi anni.

La lettura che ne fa Stefano Molina per la fondazione Agnelli, e ripreso oggi da Repubblica, mette in luce la relazione tra la diminuzione delle borse di studio in Italia e il calo delle immatricolazioni.

Il sito della fondazione Agnelli riporta l’analisi di Molina e sostiene che “mentre in altri paesi europei (Spagna, Germania e Francia ) il diritto allo studio è stato rafforzato per fare fronte con politiche anticicliche agli effetti depressivi della crisi economica sulla partecipazione universitaria, in Italia i beneficiari di borse di studio universitarie sono diminuiti del 9%. Difficile non ipotizzare che la contrazione del diritto allo studio abbia avuto un impatto sul declino delle immatricolazioni.”

Se analizzata nel dettaglio, la situazione sembra essere preoccupante. “i dati rivelano forti differenze e divari regionali sia nella gestione degli stessi criteri di idoneità sia nella disponibilità di ciascuna Regione a finanziare il diritto allo studio sul proprio territorio. A loro volta, queste differenti scelte da parte delle Regioni portano inevitabilmente a risultati eterogenei  per quanto riguarda tanto l’effettivo numero di beneficiari di borse rispetto agli studenti teoricamente idonei  (i  tassi di copertura variano dal 100% degli idonei in circa metà delle regioni italiane al 38% per la Calabria e al 43% per la Sicilia) quanto l’ammontare medio di ciascuna borsa (da 3700 euro annui della Toscana a poco meno di 2000 euro a Trento).

In definitiva, nell’a.a. 2014-15 in Italia ha beneficiato di una borsa di studi soltanto il 12% degli studenti regolari, mentre quelli idonei erano molti di più: negli atenei di Campania e Lazio la percentuale si è fermata al 7%, mentre a Bolzano e in Basilicata ha superato il 35%. “

Per ulteriori informazioni e dettagli è possibile visitare il sito della fondazione Agnelli