3.500 Ata in ruolo: per i sindacati non basta

Il programma di assunzioni in ruolo di 30 mila docenti per il prossimo biennio, proposto dal ministro Moratti e accolto dal ministro Tremonti, è stato fin dall’inizio giudicato dai sindacati della scuola insufficiente soprattutto per la non estensione del beneficio a favore del personale Ata.
Per includere gli Ata nel progetto di assunzioni vi è stata pressione della categoria e ripetute richieste sindacali, che alla fine hanno ottenuto il via libera governativo anche per il personale Ata con previsione di immissioni in ruolo di 3.500 unità. Sindacati soddisfatti? Ancora no.
Come si legge in www.uilscuola.it, il comunicato sindacale congiunto (flc-cgil, cisl-scuola, uil-scuola e Snals), emanato appena si è avuto conferma della predisposizione della procedura di assunzione, parla di “provvedimento insufficiente, primo risultato frutto della mobilitazione dei lavoratori indetta dai sindacati, ma comunque inadeguato a risolvere i problemi di un precariato così diffuso da rappresentare un vera e propria emergenza sociale, oltre che un problema enorme di funzionalità dei servizi scolastici“.
Da nostre stime sui dati attuali del personale Ata in servizio quest’anno nelle scuole statali, risulta che quasi il 30% ha un contratto a tempo determinato.
Anche per questa macroscopica situazione di precarietà, i sindacati affermano che “ben altro doveva essere l’intervento necessario a sanare questi gravi problemi.
Le Segreterie Nazionali ribadiscono perciò la richiesta più volte fatta di un piano pluriennale di assunzioni del personale ATA su tutti i posti disponibili e vacanti che dia prospettive certe per la stabilità del lavoro e la funzionalità della scuola“.